È uno degli argomenti che maggiormente assillano i neo genitori i quali, in realtà, si aspettano di essere privati del sonno dal loro bebè nei suoi primi mesi di vita.

La preoccupazione e l’agitazione insorgono quando non gli è più concessa una notte intera di sonno dopo i primi mesi.
Nel lettone o nella culla? In camera da letto o nella cameretta? Qual è la sistemazione migliore per far dormire i bebè?
A partire dalle proprie idee e convinzioni circa il sonno dei neonati, i genitori, immersi in un contesto ambientale che può favorire o meno il sonno condiviso, adotteranno comportamenti di prossimità oppure di separazione durante l’addormentamento del proprio bebè.
È importante che siano informati sulle caratteristiche del sonno dei più piccoli, affinché possano scegliere con consapevolezza una modalità di addormentamento con la quale si sentano in sintonia, senza che nulla risulti una forzatura.

Addormentarsi fra le braccia del genitore o per conto proprio

I bebè manifestano sin dalla vita in utero alcune preferenze e nel periodo immediatamente successivo alla nascita questo è ben visibile: ad esempio, alcuni si addormentano solo se cullati, altri quando vengono allattati. Ci sono bebè che, tuttavia, si addormentano da soli quando vengono adagiati nella culla: questo comportamento può essere dovuto ad una loro preferenza così come può essere il risultato di un’abitudine creata dai genitori.

 

Favorire il rilassamento del bebè

Per molti neonati è rassicurante essere avvolti da un tessuto morbido che gli ricordi le avvolgenti e protettive pareti uterine; questa pratica inoltre procura una stimolazione tattile che ha dei benefici sullo sviluppo del sistema nervoso centrale e favorisce il rilascio di ormoni che inducono il rilassamento. I neonati, tuttavia, non sono tutti uguali ed alcuni non apprezzano questa pratica, mal sopportando di essere costretti dentro tessuti fascianti. Si procede per tentativi ed errori, perché spesso è impossibile stabilire a priori cosa può essere adatto al proprio bebè, lo si scopre solo facendo esperienza.

neonato dorme coperta

L’addormentamento in presenza di stimoli esterni

La sensibilità agli stimoli esterni è presente sin dalla nascita. Creare un ambiente adatto all’addormentamento, silenzioso e poco illuminato, può favorire il consolidamento di una routine che faciliti lo scivolare nel sonno. Ciò è particolarmente indicato per quei neonati che faticano ad addormentarsi indipendentemente dall’essere stati esposti, durante il giorno, a stimoli sonori e visivi. Alcuni neonati riescono ad addormentarsi anche in presenza di rumori e luce intorno a loro, mostrando un’ incredibile adattabilità all’ambiente circostante. Imparare a riconoscere i bisogni del bebè è fondamentale per creare la situazione migliore per il loro addormentamento.

Dispositivi artificiali per addormentarsi da soli: ciucci e sdraiette sono necessari?

Molti neonati scoprono il piacere di ciucciare il dito già durante la vita prenatale. Altri dopo la nascita, alcuni non lo scoprono mai. Eppure tutti i bebè in un qualche modo si addormentano, ciucciando il dito o meno. Offrire un ciuccio artificiale non garantisce l’addormentamento e la sua offerta non risponde ad una esigenza del neonato.
Rispetto alle sdraiette che dondolano e suonano, i neonati possono addormentarsi senza nessuno di questi dispositivi artificiali, ai quali è preferibile il contatto con la mamma, con il papà o con gli altri adulti che si prendono cura di loro. È importante domandarsi qual è il bisogno del bebè al quale rispondono gli oggetti di cui sopra, dal momento che i genitori sono perfettamente in grado di allevare un figlio e accompagnarlo nel sonno senza usare la tecnologia.