Educazione e importanza dell’esperienza diretta

J. Piaget afferma che lo sviluppo cognitivo del bambino deriva dall’interazione con la realtà circostante, attraverso tutti gli scambi diretti con l’ambiente. Le origini del pensiero logico formale sono dunque da ricercare nell’intelligenza senso motoria, fase caratterizzante i primi anni di vita. Mediante il movimento e l’azione diretta, il bambino esplora, sperimenta e apprende: l’essere, l’agire, l’intraprendere, si interconnettono in processi sistemici col sentire, l’esprimersi e il conoscere. L’esperienza che si compie attraverso il vissuto diretto diventa cognitiva ma anche emotiva e corporea poiché nell’agire il bambino attribuisce significato all’azione stessa. In questo tipo di apprendimento esperienziale, il gioco ha un ruolo decisivo in quanto capace di renderlo appassionante ed entusiasmante ed essendo attività favorita del bambino, lo coinvolge spontaneamente. L’idea dell’imparare tramite l’esperienza è applicabile in diversi contesti, siano essi indoor che outdoor; tuttavia l’ambiente naturale è privilegiato per le sue caratteristiche di complessità e per le innumerevoli opportunità di fascinazione che offre, dando vita al variegato mondo dell’Outdoor Education.

L’Outdoor Education

L’OE è una realtà vasta, una pratica educativa prettamente esperienziale ma anche di sensibilizzazione alla natura vivendo in relazione con essa; per promuovere un’intelligenza naturalistica ed ecologica, il bambino deve riconoscersi come parte dell’ambiente in cui vive, sviluppando un senso di appartenenza. Da qui, comprendiamo quanto l’OE sia una modalità d’apprendimento differente dalla classica poiché non parte dalla teoria, bensì dalla pratica diretta, effettuata in campo. La natura predispone un setting attraente che induce alla conoscenza per prove ed errori, diverte, appassiona: ogni elemento è degno di considerazione, di essere osservato, studiato, provato. Il bambino solleva domande, formula ipotesi, compie indagini e trova soluzioni per risolvere problemi, interrogandosi sul mondo circostante e su se stesso connesso con l’ambiente. I ritmi sono lenti, distesi e ciò consente di cogliere anche i minimi dettagli. L’ambiente naturale è notoriamente incerto, tutt’altro che strutturato e comporta un approccio concreto affinché la ricerca si possa dire compiuta.

I benefici dell’Outdoor Education

I benefici che derivano da esperienze educative costanti a contatto con la natura e con buoni educatori sono notevoli, sia per singoli individui che le vivono sia per il pianeta stesso. Possono essere a breve e lungo termine e riguardano il benessere e la crescita globale della persona, non si escludono a vicenda ma si integrano in una visione sistemica. Passare il tempo in natura crea un legame, si impara a prendersene cura ed a rispettarla. Le esperienze vissute costantemente, in continuità e con educatori-insegnanti attenti a scorgere e sostenere la relazione tra bambini e natura, mirano a promuovere le seguenti aree: • benessere psico-fisico, sviluppo psicologico, cognitivo e relazionale, inclusione, prevenzione di alcune malattie come obesità e depressione; • Sostegno agli apprendimenti, sviluppo sensoriale, maturazione cognitiva ed emotiva; • Socializzazione ed interazione: intelligenza interpersonale, intrapersonale ed emotiva, attenzione, concentrazione e memoria; • Senso di appartenenza e legame con il cosmo. I bambini devono trascorrere del tempo all’aperto,costruendo un profondo legame del tutto autonomo e personale con la natura e questa importante relazione si radica nella loro vita restando anche nell’età adulta, quando si diventa più consapevoli nel decidere di creare stili di vita in armonia con l’ambiente. A cura di Nicla Lattanzio, Pedagogista Carolina Dipierri, Educatrice esperta in OE