a cura di Alessia Amitrano, Educatrice

Il tuo bambino chiude la bocca, si copre gli occhi con le manine e non vuole saperne niente della pappa che fino a qualche mese prima adorava?

Il calo dell’appetito della crescita è una fase che a volte può manifestarsi tra i bambini. Per quanto si tratti di una fase piuttosto comune, è alquanto normale che i genitori si preoccupino vedendo il figlio rifiutare il cibo.

Ne provi di tutti i colori cucinando varianti di una stessa pietanza, cambiando postazione per il pasto, proponendo cibi colorati ed inventando storie pur di fargli aprire la bocca.. ma spesso tutta questa fatica è vana.
La pappa resta lì e spesso finiamo col mangiarla noi!

Quindi che fare? Di seguito qualche utile consiglio.

  1. Continua a proporre cibi sani: non demordere! Non proporre “cibo spazzatura” (merendine, patatine e simili) pur di vedere tuo figlio mangiare. Questo lo indurrebbe ancora di più a serrare la bocca davanti ai pasti salutari.
  2. Non interagire con smartphone o altri dispositivi informatici: sebbene sarebbe meglio spegnere del tutto tv e cellulare, potremmo trovare un compromesso a riguardo, per esempio permettendo al bambino di guardare il cartone animato preferito in tv piuttosto che sul cellulare. Si eviterebbe, in questo modo, un’interazione diretta con il dispositivo che crea, il più delle volte, un distacco totale dal momento della pappa con conseguente calo dell’attenzione verso ciò che si sta mangiando.
  3. Resisti alle tentazioni: quando possibile, è consigliabile che tutta la famiglia mangi le stesse pietanze riunendosi tutti insieme a tavola.
  4. Piccole porzioni: se siamo nella fase inappetente, inutile proporre piatti colmi fino all’orlo, potrebbero scoraggiare il bimbo ancor prima di cominciare.
  5. Varia con gli alimenti: suggerisci cibi vari e sani, soprattutto frutta, verdura e alimenti a ricco contenuto proteico come carne e pesce, in modo da fare assaggiare cibo di varia consistenza e natura.
  6. Non stancarti di riprovare: continuiamo a riproporre, a distanza di una settimana o poco più, i cibi rifiutati. Con i bambini niente è scontato!
  7. Prepara piatti apparentemente gradevoli: possiamo realizzare una faccina simpatica servendoci di qualche polpettina e una carotina; oppure, se compriamo dei bastoncini di pesce, possono essere invitanti nell’essere consumati con le manine e così via (verso i 2 anni, i bimbi iniziano a voler mangiare e bere in autonomia e può accadere che preferiscano le mani alle posate).

Abbiamo, quindi, evidenziato come un calo dell’appetito, sia una condizione piuttosto comune fra i bambini e che noi genitori non dobbiamo preoccuparci troppo o assillare i nostri figli se rifiutano il pasto. In molti casi, l’inappetenza è transitoria e potrebbe associarsi a condizioni emozionali che il bambino non riesce a trasmettere ai genitori o a gestire autonomamente, come, ad esempio, un motivo di improvvisa felicità o un lieve stato di ansia.

Non confondiamo, infine, l’inappetenza con il naturale gusto di ogni individuo: se il bambino rifiuta un particolare alimento o un pasto, è anche possibile che non gli piaccia il sapore che ha. Nel caso in cui l’inappetenza sia persistente o sia associata a forme di disagio di varia natura del bambino, è necessario chiedere un consulto al Pediatra di fiducia.
Sarà solo il parere del Medico a fornire il contributo più importante per individuare le cause dell’inappetenza e le possibili soluzioni da attuare.