Per quanto cercato, atteso e desiderato l’arrivo di un figlio è spesso un fulmine a ciel sereno per la coppia, perché inevitabilmente comporta un cambiamento del rapporto. Sapersi reinventare permette di godersi il meraviglioso viaggio nella genitorialità. Facile? No, ma possibile con i giusti accorgimenti!

Cos’è la genitorialità?

Definito come un processo dinamico attraverso il quale si impara a diventare genitori, capaci di prendersi cura e di rispondere in modo sufficientemente adeguato ai bisogni dei figli, bisogni che sono estremamente diversi a seconda delle tappe della fase evolutiva, la genitorialità è un Viaggio… sulle montagne russe!

Ogni “nuova” famiglia deve prendere in considerazione che un bambino rivoluziona tutte le dinamiche. Per evitare che la coppia si disgreghi i neo genitori dovranno impegnarsi non solo nel loro nuovo, ma dovranno investire delle risorse anche nella coppia. Assolvere questi semplici consigli è tutt’altro che semplice.

Prima di tutto quando si diventa genitori bisogna re-imparare a parlarsi!

Per far fronte ai cambiamenti che comporta la nascita di un bambino, ogni coppia genitoriale è chiamata a ridefinire i propri spazi e le proprie funzioni, in modo da crearne di nuovi, in grado di accogliere, non solo fisicamente ma anche psicologicamente, il nuovo componente della famiglia. La nascita di un figlio ha effetti considerevoli sulla relazione coniugale, che possono contribuire a cementarla o a metterla in crisi.
La coppia si trova a dover gestire un importante cambiamento che la porta da una relazione a due, finora sviluppatasi solo sul piano “coniugale”, ad un sistema di relazioni più complesso, che coinvolge anche un Terzo significativo, il loro bambino.
Le cure e attenzioni continue che il piccolo richiede, possono aumentare le tensioni e i motivi di conflitto tra i partner, soprattutto per il minor tempo a disposizione e per la difficoltà ad abbandonare le vecchie modalità relazionali in favore di nuove e più funzionali.
Le modalità comunicative all’interno della coppia necessitano dunque di una ridefinizione in relazione ai cambiamenti che la nuova vita comporterà nella quotidianità e divengono centrali: il confronto, la ricerca di una nuova alleanza di coppia, la consapevolezza dell’importanza di ruoli complementari e, soprattutto, che la genitorialità è una funzione che appartiene alla coppia nella sua totalità e non alle capacità del singolo genitore.

Nell’acquisizione del ruolo genitoriale è importante che ciascun partner sostenga l’altro, rispettando il suo modo di essere e di vivere la funzione genitoriale; infatti quanto più si avverte la fiducia dell’altro, nelle proprie capacità di diventare un buon genitore, tanto più, entrambi i membri della coppia saranno in grado di affrontare la complessità emotiva dell’evento e di tollerarne le ambivalenze ed i momenti di difficoltà.

Ridefinire il proprio ruolo nei confronti delle famiglie d’origine

Nel processo che porterà a diventare genitori, tra i compiti evolutivi richiesti vi è anche quello, fondamentale, di ridefinire il proprio ruolo nei confronti delle rispettive famiglie d’origine. Per la salvaguardia del benessere della famiglia nascente e della continuità del legame con quelle d’origine, deve potersi stabilire un certo dinamismo e scambio reciproco tra le diverse generazioni; per cui, le relazioni tra “i futuri genitori” ed “i futuri nonni” devono essere rinegoziate affinché i primi vengano accettati e considerati dai secondi in un ruolo diverso da quello avuto sino ad ora: non più solamente come figli ma anche come genitori consapevoli e competenti.
In questo modo i nonni possono rivelarsi una valida risorsa, nel facilitare ai propri figli l’assunzione del ruolo genitoriale e nell’aiutarli a prendersi cura del nipote nei momenti di bisogno. La transizione alla genitorialità così definita, rappresenta, quindi, un’occasione preziosa per entrambe “le generazioni adulte” di stabilire un rapporto nuovo e maggiormente paritario!

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