I figli ti insegneranno qualcosa di te stessa. Ti insegneranno che sei capace di profonda compassione e anche che sicuramente non sei la persona evoluta, calma, simpatica, competente e lucida che hai immaginato di essere prima di diventare mamma (H. Lerner).

La mindfulness è stata oggetto di una sempre più crescente attenzione negli ultimi anni, soprattutto grazie alle ricerche scientifiche di cui è stata protagonista che hanno permesso di dimostrare come essa porti beneficio quando ci sono problemi di salute sia psichica sia fisica. Praticare, anche pochi minuti al giorno, serve ad aumentare l’attenzione e l’ottimismo, offre un senso di benessere generale e riduce stress, ansia e depressione, migliora il sistema immunitario.

Ma cosa significa Mindfulness?

A quanti di voi è capitato di salire in macchina e arrivare a destinazione senza quasi ricordare di aver guidato fin lì? Alla maggior parte di noi è capitato.
Questo è un esempio di come la nostra mente possa funzionare con il pilota automatico.
La Mindfulness è essenzialmente il contrario del pilota automatico, è infatti il termine inglese più vicino per tradurre la parola “sati”, in lingua pali, nei termini di attenzione consapevole ed intenzionale o presenza mentale. La sua funzione è di prevenire che la mente venga sopraffatta dalla distrazione.
Accettare è la parola d’ordine e farlo con consapevolezza è il modo più adatto per vivere serenamente. Osservare ciò che succede qui ed ora senza dare giudizi, infatti, ci permette di prendere decisioni più ponderate su come rispondere agli eventi della nostra vita.

Molte mamme passano le giornate sovrappensiero e con la sensazione di non essere nel presente. Questo perché come madri ci si sente sopraffatte dalle incombenze quotidiane, dalle esigenze dei figli, dalle richieste provenienti dalla famiglia, dalla frenesia lavorativa, dal carico mentale.
C’è un altro aspetto dell’essere genitori a cui, forse, non si pensa abbastanza. Perché si fa presto a dire: “Il bambino che piange va preso in braccio, consolato, accolto”. Ma dove la mettiamo la stanchezza di una mamma, di una coppia che si trova a fare i conti con un bambino che piange, che non dorme, che fa i capricci, che non mangia?
Atteggiamenti come questi esauriscono in fretta le risorse di mamma e papà. E questo può portare a reazioni non controllate, a tensioni interne alla famiglia, fino a far sentire i genitori incompetenti e incapaci.

Ciò che può essere di sostegno è scoprire dei piccoli modi per trasmettere la mindfulness alla propria vita come mezzo per non farsi sopraffare e gustarsi i momenti che sorgono persino nei giorni più impegnativi passati con un bambino.
La mindfulness non ci dà tutte le risposte, ma ci permette di ascoltare meglio le domande (S. Shapiro).

Se semplicemente ci concediamo un po’ di tempo per restare tranquilli, ascoltare e tornare in contatto con noi stessi, tutti abbiamo dentro di noi le nostre risposte. L’obiettivo delle pratiche pensate per le mamme è quello di dare loro degli strumenti semplici per vivere con più consapevolezza, più pace e più energia.
Quando una mamma si sente equilibrata, tutta la famiglia raccoglie i frutti di un modo di vivere più presente, grato e gioioso.

La mindfulness ci dà tempo. Il tempo ci dà scelte. Le scelte fatte, abilmente, portano alla libertà. Non bisogna lasciarsi trasportare dalle sensazioni. Si può reagire con saggezza e gentilezza invece che con la solita impulsività (B. H. Guanratana).