I disturbi dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorder), chiamati più semplicemente autismo, rappresentano una condizione eterogenea e possono manifestarsi in modo diverso tra le persone e in diverse fasi della vita di ciascuno. Si utilizza la parola spettro proprio per indicare la varietà attraverso cui questo disturbo si manifesta e la relativa variabilità in fatto di gravità.
Che cos’è l’autismo?
L’autismo riguarda la sfera del neurosviluppo che coinvolge linguaggio, socialità e comunicazione. Il disturbo è caratterizzato da interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.
Quali sono le cause?
Le cause dell’autismo, oggi, sono ancora sconosciute. La maggioranza dei ricercatori, comunque, è d’accordo nell’affermare che esse possano essere genetiche ma che alla comparsa di questa patologia concorrono ancora cause neurobiologiche e fattori di rischio ambientali.
Le osservazioni alla base delle cause genetiche sono:
– la familiarità, infatti molte persone hanno o hanno avuto, parenti con problematiche analoghe;
– l’essere portatori di determinate malattie genetiche. Per motivi ancora poco chiari, l’autismo è associato anche ad altre patologie, tra cui i disturbi dell’apprendimento come dislessia e discalculia, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, la sindrome di Tourette, l’epilessia, il disturbo ossessivo-compulsivo, la depressione, il disturbo bipolare, i disturbi del sonno e la sclerosi tuberosa.
– il coinvolgimento di alcuni geni associati alla sfera del neurosviluppo (struttura e funzioni dell’encefalo).
Le osservazioni per fattori di rischio ambientali si intendono eventi che potrebbero incidere sulla comparsa dell’autismo come:
– parto prematuro;
– abuso di alcool e farmaci da parte della madre durante la gravidanza;
– l’esposizione del feto ad inquinamento continuo;
– eventuali infezioni contratte dalla mamma durante il periodo di gestazione;
– l’età avanzata dei genitori al momento del concepimento
Quali sono i sintomi dell’autismo?
I sintomi dell’autismo distintivi e più comuni sono:
– ritardo nello sviluppo del linguaggio;
– ripetizione frequente di parole o frasi;
– monotonia nel suono della voce e mancanza di espressioni facciali;
– ripetizione di movimenti come un dondolio o il battito di mani;
– eccessiva sensibilità a luci intense e suoni acuti;
– disinteresse verso qualsiasi forma di interazione sociale;
– mancanza di emotività;
– tendenza a isolarsi;
– scatti di aggressività improvvisi e senza motivo e tendenza all’invadenza;
– sviluppo sopra la norma di potenziale cognitivo, memoria, capacità di calcolo, abilità musicali e matematiche;
– mancanza di coordinazione nei movimenti.
Con la crescita, la sintomatologia della persona affetta da autismo può migliorare o peggiorare.
Comportamenti ripetitivi o comportamenti di stimming sono spesso utilizzati come meccanismo di auto-regolazione, ovvero per ridurre lo stress e l’ansia a mantenere un certo livello di attenzione e concentrazione.
Inoltre tali comportamenti possono anche rappresentare una forma di auto-stimolazione sensoriale: lo stimming è proprio questo, un comportamento in cui l’individuo cerca di ottenere una sensazione di piacere o di soddisfazione attraverso la stimolazione di determinate parti del proprio corpo.
È importante sottolineare che lo stimming può assumere forme diverse a seconda della persona e delle sue esigenze. Ad esempio, alcune persone possono ripetere frasi o parole, altre possono agitare le mani o le gambe, mentre altri possono concentrarsi su determinati oggetti o su determinati movimenti. Inoltre, lo stimming può variare in intensità e frequenza a seconda dello stato emotivo dell’individuo.