Una breve lettera che, cercando di rispondere alla domanda “cosa chiederebbe un bambino per essere aiutato a crescere?”, invita a riflettere sul difficile ruolo del genitore.
Mamma, papà, finalmente sono qui con voi! Prendetevi cura di me, ma senza annullarvi. Proteggetemi ma insegnatemi anche a proteggermi. Amatemi per quello che sono e non per quello che vorreste che io fossi. Sono una persona diversa da voi: rispettate la mia individualità. Sostenetemi nelle scelte senza pretendere di sostituirvi a me, imparate a conoscere i miei desideri e inclinazioni e a sviluppare le mie capacità. Non sono nato per soddisfare i vostri bisogni: accogliete i miei senza dimenticarvi però di darmi regole e limiti, sennò, come farò a tollerare le inevitabili frustrazioni della vita? Accogliete le mie emozioni, non negatele o rifiutatele ma aiutatemi ad esternarle e gestirle.
Quando ho un problema vorrei poterne parlare con voi sentendomi ascoltato e capito. Passate del tempo con me: giochi, dialoghi, coccole, ne sarò felice! Non mettetemi in mezzo nei vostri litigi: non usatemi e non chiedetemi di scegliere: starei troppo male, io ho bisogno sia della mamma che del papà. Se non andate più d’accordo avete il diritto di lasciarvi ma il dovere di non lasciare me. Non chiedetemi di essere perfetto, perchè nessuno lo è, voi compresi. A volte vi farò disperare e ci saranno periodi difficili, ma passeremo anche tanti momenti felici insieme. Farete tante cose belle per me ma anche degli errori: non colpevolizzatevi, sbagliare è umano e so che quello che fate è fatto in buona fede. Grazie per l’amore che saprete darmi!
Concluderei affermando che ogni bambino che viene al mondo ha il diritto di ricevere l’amore incondizionato dei propri genitori. Come dice un antico proverbio: “Ai figli bisogna dare le radici e le ali per volare”, ovvero una base sicura da cui partire per esplorare il mondo e a cui tornare sapendo che si sarà accolti, compresi e protetti.