Cosa si intende per stato di abbandono?

L’adozione tutela il diritto del bambino a crescere in una famiglia, affinché possa ricevere le cure e l’assistenza morale necessarie alla sua crescita personale quando quella d’origine non sia nelle condizioni di poterlo fare.
La legge sull’adozione fa in modo che questo possa avvenire inserendo il bambino in una famiglia, diversa dall’originaria, pronta ad accoglierlo. Lo stato di abbandono del minore costituisce il presupposto fondamentale per la dichiarazione di adottabilità; nello specifico questo consiste nella perdurante impossibilità di ricevere assistenza morale e materiale da parte dei bambini.
Lo stato di abbandono non deve essere confuso con la mera difficoltà economica familiare, in cui lo Stato sostiene il nucleo familiare con interventi di natura assistenziale che favoriscono la crescita del bambino nella famiglia di origine.

La dichiarazione di adottabilità viene dichiarata quando la famiglia di origine costituisce un pregiudizio concreto alla normale crescita e benessere del bambino, che non viene accolto e visto con i suoi bisogni e diritti.

Chi accerta lo stato di abbandono?

In Italia il Tribunale per i minorenni dichiara in stato di adottabilità i minori in situazione di abbandono perché privi di assistenza morale e materiale da parte dei genitori o dei parenti tenuti a farlo.
È importante precisare che la mancanza di cure non deve essere causata da forza maggiore e transitoria. Anche in questa fase gli accertamenti e ricerche sono effettuati dal servizio sociale che trasmette al giudice la situazione concreta in cui vive il minore affinché possa conoscere al meglio la condizione psico-fisica del minore.
Nell’adozione internazionale lo stato di abbandono e adottabilità viene accertata dell’autorità competente nel luogo di residenza del minore e viene successivamente verificata dall’ente accreditato per la procedura di adozione.

Di fronte all’abbandono l’adozione offre un’altra possibilità

Attraverso l’adozione i bambini dichiarati in stato di adottabilità avranno la possibilità di essere accolti in una famiglia, che avrà le risorse per poter leggere i loro bisogni, garantire loro libertà e attribuzione di significati sulla loro esistenza. 

Una famiglia nasce e si può disegnare il futuro del bambino quando i legami si immaginano e costruiscono:
“Ma chi è questo bambino che viene accolto da una mamma e un papà che lo hanno aspettato e sognato per tanti anni? Questo bambino che entra in casa come un uragano, portando una nuova energia, ma talvolta creando tensioni, perché ha bisogno di conferme che forse non ha mai ricevuto?
Il figlio adottivo è un bambino che ha vissuto, suo malgrado, una separazione importante e decisiva che provoca una frattura nel suo mondo interiore e cambia per sempre la sua vita determinando il suo modo di essere e di pensare a se stesso e al mondo”.
(Il figlio adottivo tra incertezze e speranze di Mariangela Corrias, psicologa, da Cara Adozione).