La voce è un canale primario per la comunicazione umana, unica per ogni individuo! Le ricerche scientifiche evidenziano che il feto già nell’ambiente uterino matura progressivamente la capacità di udire ma anche di interagire con la madre: ascolta la sua voce e ne fa esperienza diretta. La vita intrauterina è ricca di esperienze e opportunità sensoriali, il feto impara a conoscere la voce della madre, timbro, intensità, ritmo, ne riconosce lo stato d’animo, entra in sintonia con lei.

Quindi, durante la gravidanza, la voce favorisce la creazione di una relazione. Alla luce di queste rilevanti informazioni, il bambino nasce già con una propensione all’ascolto e la lettura ad alta voce ha certamente risvolti importanti per lo sviluppo della personalità del bambino sia sul piano socio-relazionale che emotivo, cognitivo, linguistico: contribuisce a svilupparne e ad ampliarne le conoscenze intellettive e socio-relazionali.

Non è mai troppo presto per iniziare a leggere un libro, educare all’ascolto e alla lettura stessa.
Pedagogisti, educatori ed esperti della crescita puntualizzano che la lettura condivisa durante i primi anni di vita esponga il bambino a parole, pensieri e conoscenze che aiutano a svilupparne competenze future, fondamentali per la prima educazione e la costruzione dell’identità;ne modifica il pensiero, il ragionamento, il relazionarsi con l’altro. Educare il bambino alla lettura e all’ascolto ne favorisce le capacità comunicative, mnemoniche, d’attenzione e di concentrazione, promuovendone lo sviluppo del pensiero critico e la sua organizzazione, l’analisi dei fatti e l’acquisizioni di nozioni e consapevolezze sempre nuove che gli permetteranno poi di entrare in contatto con se stesso e l’altro.

Perché accade questo?
I protagonisti delle storie vivono avventure emotivamente cariche e ciò consente al bambino di esplorare sentimenti come la paura, la rabbia, la tristezza, la felicità. Identificandosi con i personaggi, i bambini imparano strategie per affrontare le emozioni, verranno riconosciute e faranno meno paura.
Perché risulti così efficace, la lettura deve essere praticata con continuità e riguardare testi di interesse del bambino, adatti alla sua età.

Come si sceglie un libro per bambini?

La scelta dipende dall’età del bambino. I neonati non hanno un linguaggio maturo ed evoluto e la vista risulta poco definita e sviluppata, pertanto bisogna proporre libri adatti alle loro competenze visive, promuovendo lo sviluppo percettivo. Ciò che cattura l’attenzione in questa fase è la forma ed è preferibile proporre libri con motivi geometrici,contrasti cromatici, immagini in bianco e nero, libri tattili, filastrocche e ninna-nanne.

Il bebè ama le coccole e i gesti d’affetto anche attraverso le parole e con esse si rilassa, si calma, si addormenta; si tratta di racconti brevi, da presentare tramite la mimica facciale, il maternage, le carezze e i vocalizzi.

Tra i 12 e i 24 mesi, fase di scoperta del mondo, è indicato l’utilizzo di protostorie, cioè narrazioni semplici, con frasi brevi che raccontano la scena illustrata. In questa fase, è meglio optare per libri morbidi al tatto, di facile manipolazione, di piccole dimensioni, di materiale atossico, resistente (ad esempio i cartonati) e se possibile, lavabile: il piccolo “esplora” i libri, li tocca, li porta alla bocca ma si sa, in questa fase il mezzo utilizzato per conoscere un oggetto è proprio la bocca.

Tra i 24 e i 36 mesi, avviene un cambiamento significativo: il bambino è attratto dalle immagini più articolate e colorate. Molto apprezzati sono i libri interattivi, pop-up, quelli animati, con finestrelle o alette, buchi, ruote, parti mobili che consentono di modificare o nascondere l’immagine e che risultano stimolanti per la formazione di ipotesi e di idee.

A 3 anni, il tempo d’attenzione aumenta e con essa anche la capacità di elaborazione, mnemonica e di attesa.Il bambino combina frasi più ricche, mette in relazione testo e immagini, è autonomo nello sfogliare le pagine. Si inseriscono albi illustrati di grande formato e di carta, con temi legati alle esperienze di vita e crescita del bambino: ad esempio le relazioni, le emozioni, i cambiamenti (alimentari, controllo sfinterico, nanna, ecc), gli animali e i loro ambienti, le fiabe classiche e i racconti fantastici. I libri costituiscono un valido strumento educativo, di analisi del reale, di compartecipazione sociale e morale: con la lettura il bambino apprende nuovi schemi di comportamento efficaci per rispondere alle molteplici situazioni cui rapportarsi.

A cura della Dott.ssa Nicla Lattanzio, Pedagogista e della Dott.ssa Carolina Dipierri, Educatrice prima infanzia