La contraccezione ormonale oggi rappresenta l’opzione contraccettiva più usata.
Negli Stati Uniti su 40 milioni circa di donne in età fertile quasi il 70% usa un metodo contraccettivo di tipo ormonale scelto tra: contraccettivi orali, anello vaginale, impianto sottocutaneo, spirali medicate oppure cerotto.
Indubbiamente la caratteristica della contraccezione ormonale è di essere sicura e ottimale per il controllo non solo dell’ovulazione, che viene impedita, ma anche per l’azione sull’endometrio. Con alta frequenza le donne in età fertile richiedono l’uso del contraccettivo ormonale anche per la gestione del sanguinamento sia in termini di frequenza sia per ridurre o limitare l’entità delle perdite mestruali. Fino ad oggi le preparazioni contraccettive ormonali contengono un estrogeno come l’ etinil-estradiolo o come l’estradiolo, in abbinamento ai progestinici. Anche gli estrogeni hanno una azione sui meccanismi endocrini che portano all’ovulazione, riducendo i livelli di FSH, ma principalmente stabilizzano l’endometrio, regolando il sanguinamento mestruale.
L’estetrolo (E4) è un estrogeno non certo nuovo dato che è stato identificato nel 1965, ma solo recentemente si è pensato ad un suo utilizzo nella contraccezione. L’E4 è un estrogeno prodotto dal feto umano, con una emivita di circa 28-32 ore con una particolare caratteristica di azione tissutale specifica, definita NEST (Native Estrogen Selective Tissue). L’E4 aumenta fin dalla 9° settimana di gravidanza e diviene assai alto nel corso del 3° trimestre, molto più alto nel sangue fetale di quanto sia quello materno.
Come l’estradiolo, anche l’estetrolo, legandosi agli recettori per gli estrogeni nucleari, attiva le trascrizioni geniche, ma al contrario degli altri estrogeni, l’E4 antagonizza/blocca i recettori ERα di membrana, e così ha un effetto nullo a livello epatico e minimo o neutrale sulla mammella. L’azione a livello nucleare dell’E4 ha effetti benefici su organi come vagina, endometrio, osso e sistema cardiovascolare. Recenti studi hanno ampiamente dimostrato che l’abbinamento dell’E4 con il drospirenone (DSP), uno dei progestinici di minore impatto biologico, è assolutamente ottimale. La combinazione E4/DSP (15 mg/3 mg) si è dimostrata avere un minimo impatto sull’emostasi, sulla coagulazione e fibrinolisi, sui livelli di angiotensinogeno, del colesterolo e dei trigliceridi e con un controllo ottimale dell’endometrio anche in confronto alla combinazione E4/Levonorgestrel.
Di fatto le caratteristiche dell’E4 sono quindi tali da migliorare gli effetti degli estrogeni e dello stesso Estradiolo, mantenendo l’efficacia contraccettiva. Siamo quindi di fronte ad un’importante salto di qualità nella contraccezione. La sicurezza dell’E4 è notevole ad ogni livello, neutra a livello mammario, ottima per l’endometrio e l’osso, certamente ottimale quando in combinazione col DSP per la contraccezione. Ogni ginecologo vorrebbe che l’estrogeno delle preparazioni ormonali fosse quello ideale: l’E4 si avvicina molto a questo estrogeno ideale e favorevole per la donna.
a cura di Prof. Stefano Luisi
Ginecologo e Ostetrico-Università di Siena
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