Da sempre la pulizia del corpo è associata allo stato di benessere e di salute. La prima norma igienica, quella che ci viene insegnata sin da bambini, consiste nella pulizia della cute, delle mucose e delle cavità: orale, nasale, auricolare e genitale.
Praticare la corretta igiene femminile significa attuare quelle consuetudini di cura personale che sono in armonia con le caratteristiche della donna, in particolare quelle legate alla sessualità.

Un’impropria igiene femminile, generalmente associata all’utilizzo di detergenti aggressivi e che non rispettano il pH di cute e mucose, può causare la diminuzione del grado di acidità vaginale provocando uno squilibrio della flora batterica e quindi l’indebolimento delle difese che in condizioni normali sono determinanti per il mantenimento del giusto livello di acidità. Il mantenimento di un pH vaginale fisiologico (acido) rappresenta, quindi, uno dei più importanti fattori di protezione contro le infezioni dei genitali interni.

Nell’adolescenza e nell’età adulta, l’ambiente vaginale è acido (pH intornoa 4.5), idoneo alla protezione della vagina dalle infezioni ed indicato per la crescita dei lattobacilli di Doderlein, principali colonizzatori dell’ambiente vaginale.
Grazie a tale acidità, ad un meccanismo competitivo per i nutrienti e alle sostanze antibatteriche prodotte durante il loro metabolismo, i lattobacilli di Doderlein proteggono la donna dalle infezioni, impedendo la proliferazione di una vasta gamma di patogeni.

Si identificano momenti particolari della vita di una donna che sono associati ad un concetto di igiene femminile più accurata: il ciclo mestruale, il rapporto sessuale, la gravidanza. Vediamoli nel dettaglio.

 

Igiene catameniale

Con questa espressione si identifica l’igiene intima femminile durante ed al termine del flusso mestruale. In questa fase, infatti, occorre prestare molta attenzione alla pratica igienica per evitare che residui di sangue causino un aumento del pH vaginale. Questa necessità è ancora più rilevante nel periodo adolescenziale poiché i cicli possono essere irregolari ed i flussi possono variare in termini di abbondanza.

Igiene post-coitale

Il sesso mette in relazione fisica la pelle e le mucose di due persone, favorendo lo scambio di umori: il liquido seminale è in grado di trasportare batteri, virus, miceti e protozoi. Inoltre, essendo alcalino (pH maggiore di 7), ne favorisce la loro sopravvivenza. Praticare una corretta detersione delle parti intime femminili (ma anche maschili!) dopo un rapporto è una pratica necessaria per ristabilire il giusto pH.

Igiene in gravidanza

Durante questa fase della vita, le fluttuazioni ormonali (in particolare l’aumento dei livelli di estrogeni) sono responsabili di variazioni del pH vaginale. In gravidanza l’igiene intima è dunque ancora più importante.

Esistono poi comuni situazioni di vita quotidiana che possono predisporre ad alterazioni del pH vaginale e che troppo spesso vengono trascurate, come ad esempio la frequentazione di piscine, di palestre o i viaggi.
In tutti questi casi, è molto importante porre attenzione alla scelta del detergente per l’igiene intima femminile quotidiana, favorendo prodotti ricchi di estratti vegetali naturali utili a mantenere il fisiologico pH vaginale ed adatti sia per le giovani donne che per le mamme.

Per proteggere l’intimità femminile dalle aggressioni esterne e prevenire i disturbi ci sono dei consigli da seguire:

  • Scegliere biancheria intima in cotone traspirante, preferibilmente di colore bianco, evitare gli indumenti troppo aderenti, in fibre sintetiche o ricchi di pizzi, che non garantiscono un’adeguata traspirazione e favoriscono un ambiente caldo-umido, ideale per la proliferazione dei germi;
  • Il lavaggio delle parti intime deve essere eseguito con detergenti a pH fisiologico e seguendo dei movimenti che impediscano ogni forma di contaminazione tra la zona anale e quella vaginale: dopo la toilette ci si dovrebbe pulire dal davanti (zona vaginale) verso il dietro (zona anale).  Seguire questa direzione di movimento sia durante il lavaggio sia quando ci si asciuga aiuta ad evitare che sostanze fecali entrino nella vagina e possano causare infezioni;
  • Occhio all’alimentazione! Non tutte le donne sanno che il benessere intimo femminile cammina di pari passo con un’alimentazione sana e bilanciata. Evitare quindi cibi molto zuccherini, che potrebbero spianare la strada ad un’infezione da Candida ed arricchire la dieta con i cibi tipici dello stile alimentare mediterraneo.

Se però si avverte prurito, odore sgradevole o abbondanti perdite vaginali, bisogna assolutamente evitare di ricorrere a metodi di cura fai da te. Molte donne attribuiscono questi fastidi ad un’infezione,ma in circa il 40% dei casi non è così e
le forme di irritazione potrebbero essere causate da reazioni allergiche, spesso dovute a detergenti aggressivi.
Se la normale detersione quotidiana non è sufficiente ad alleviare questi fastidi, è opportuno rivolgersi al Ginecologo per
una visita più approfondita.

I Lattobacilli di Doderlein

Appartengono maggiormente al genere acidophilus e furono identificati per la prima volta dall’ostetrico tedesco Albert Doderlein a fine ‘800. Quando si parla di lattobacilli di Doderlein si fa preciso riferimento alla popolazione caratteristica dell’ambiente vaginale. La loro utilità a livello genitale dipende essenzialmente dalla produzione di acido lattico che mantiene il pH locale al valore medio di 4.5: tali livelli di acidità costituiscono la prima linea di difesa dell’ambiente vaginale contro gli attacchi di germi patogeni. I fattori principali che ostacolano la colonizzazione dei lattobacilli di Doderlein sono rappresentati da carenza cronica di estrogeni, uso di spermicidi ad effetti contraccettivi, rapporti sessuali non protetti, terapie antibiotiche prolungate, uso di biancheria sintetica colorata, eccesso di igiene intima in combinazione con l’uso di detergenti aggressivi a pH non fisiologico.

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