Chi sono i bambini con bisogni speciali?

Si definiscono bambini special needs tutti quei minori che, in quanto portatori di bisogni speciali, necessitano di particolari attenzioni, preparazione e sostegno da parte della coppia genitoriale.

I minori che fanno parte delle liste speciali (special needs) vengono classificati secondo quattro categorie:
1) minori che hanno subito gravi traumi o che presentano problemi di comportamento (bambini che hanno subito gravi maltrattamenti o abusi, bambini iperattivi o con disturbi della condotta più gravi);
2) minori con incapacità fisiche e mentali di vario genere;
3) minori con età superiori ai sette anni;
4) fratrie.

Occorre precisare che le “liste speciali” nascono non per etichettare ma per individuare e conoscere i bisogni di cui sono portatori i bambini in base al loro vissuto e al loro stato di salute fisico e mentale. I futuri genitori adottivi al momento della dichiarazione di disponibilità all’adozione possono esprimersi sull’essere aperti all’incontro con un minore portatore di queste caratteristiche specifiche.

L’accompagnamento della coppia che adotta un bambino con bisogni speciali.

L’Adozione è l’incontro di due storie: quella della coppia di genitori e quella del figlio. Quest’ultimo, indipendentemente dalla sua età, avrà già un bagaglio di vissuto emotivo e fisico, che dovrà essere accolto e riconosciuto.
La genitorialità adottiva, infatti, porta con sé un requisito necessario: la capacità di unire il prima e il dopo.
La storia del bambino non inizia con l’adozione, ma continua nella nuova famiglia. Nell’iter adottivo è sempre indispensabile un’adeguata preparazione dei futuri genitori. Nel caso della coppia che accetta un bambino con bisogni speciali lo è ancor di più. La coppia va aiutata a comprendere le problematiche, i possibili interventi e le azioni di miglioramento o di risoluzione dei bisogni speciali. È inoltre fondamentale nel post adozione la conoscenza delle risorse attivabili, quali professionisti, centri di riferimento, etc. per attuare le eventuali terapie di cui il bambino necessita.

L’affido per accogliere e prendersi cura

L’adozione non è l’unico modo per costruire una relazione autentica, reciproca e di cura dei minori che presentano bisogni speciali. L’affido costituisce un’altra risorsa preziosa. A questo fine i Servizi Sociali e i Tribunali per i Minorenni, spesso con la collaborazione delle associazioni presenti nei nostri territori, cercano famiglie e singles disponibili e idonee ad accogliere bambini special needs attraverso appelli diffusi anche tramite i media. Sarebbe auspicabile che tali prassi fossero sostenute e diffuse, al fine di incentivare l’affido e l’adozione di bambini con disabilità o patologie (https://www.tavolonazionaleaffido.it/documenti/)

Il figlio adottivo, tra incertezze e speranze

“Il figlio adottivo è un bambino che ha vissuto, suo malgrado, una separazione importante e decisiva che provoca una frattura nel suo mondo interiore. Un bambino che ha vissuto in una situazione di fragilità e talvolta di vero e proprio maltrattamento. Un bambino che non sa cosa voglia dire famiglia, che mette alla prova i genitori, i quali devono dimostrare di possedere considerevoli doti di stabilità e capacità di contenimento, accoglienza ed empatia”
(di Mariangela Corrias psicologa, da Cara Adozione)

Tags:
articolo pubblicato su