La gravidanza è un processo fisiologico che comporta in tutti gli organi una serie di variazioni.
Fin dal primo trimestre nell’organismo materno avvengono notevoli variazioni anatomiche e funzionali per soddisfare le nuove necessità fetali e placentari.
I cambiamenti fisiologici e anatomici comprendono molti apparati del corpo della donna: genitale-uropoietico, cute, sistema nervoso centrale, sistema immunitario, apparato cardiovascolare, sistema emocoagulativo, sistema endocrino, apparato gastroenterico, sistema muscolo scheletrico, apparato respiratorio.
I cambiamenti in questo periodo delicato della vita interessano anche il cavo orale della donna sia durante i nove mesi di gestazione che durante l’allattamento. Questo è dovuto ad uno “sbalzo” ormonale, dove i livelli superano il doppio, se non il triplo di quelli presenti in condizioni normali.
Durante la gravidanza vi è l’errata convinzione che siano normali il sanguinamento gengivale, l’infiammazione con conseguente perdita o malattia dei denti.
In realtà, se la salute orale era compromessa prima della gravidanza, squilibri ormonali, scompensazione dei fattori della coagulazione dovuti alla gestazione, portano ad un peggioramento delle condizioni dei tessuti gengivali di sostegno del dente e alla compromissione dei tessuti duri. Quindi, i cambiamenti fisiologici del periodo della gestazione accelerano una situazione compromessa pre-esistente.
A quali cambiamenti assistiamo?
L’aumento dei livelli ormonali, in particolar modo estrogeni, progesterone e estradiolo, aumentano la permeabilità capillare dei tessuti (favorendo il passaggio dei liquidi, come il sangue) aumentano i fattori di infiammazione e alterano la funzionalità di enzimi che agiscono contro i batteri.
A causa delle modificazioni ormonali, vascolari e immunologiche, associate alla gravidanza, i tessuti gengivali spesso manifestano una risposta infiammatoria esagerata nei confronti dei microbi patogeni del biofilm orale e gengivale.
Possiamo osservare aumento del volume e del circolo sanguigno, vasodilatazione, oltre gengive che diventano più gonfie e rosse. Questa condizione favorisce la proliferazione batterica in presenza di placca, che se non viene correttamente eliminata porta alla comparsa di gengiviti (infiammazione a carico delle gengive) che se non curata evolve in parodontite (malattia infiammatoria a carico dei tessuti di sostegno del dente).
Durante la gravidanza, in presenza di gravi infiammazioni gengivali, può presentarsi un grosso rigonfiamento che, nei casi più seri diventa di colore violaceo, chiamato proprio “epulide gravidica”. Se notate queste anomalie consiglio a tutte le donne di recarsi nello studio odontoiatrico per un controllo.
A causa della nausea, del reflusso causato dalla pancia che cresce, la donna può soffire inoltre di “acidità nel cavo orale”: sarà compito dell’Igienista Dentale prevenire dove è possibile o riparare i danni degli effetti del disturbo. Condizioni di iperemesi e acidità, se portate nel tempo, saranno una delle cause di perdita precoce dello strato superficiale dello smalto dentale (demineralizzazione).
Un’altra caratteristica, meno comune e non grave è un eccessiva quantità di saliva, chiamata scialorrea, che provoca nella donna dei fastidi sopratutto mentre parla o dorme.
Come professionista consiglio a tutte le donne che intendono intraprendere il percorso della gravidanza, o se già in atto, di recarsi nello studio dentistico e sottoporsi a frequenti visite di controllo e terapie professionali (come l’igiene orale: pulizia dei denti), per prevenire e evitare le problematiche più gravi che possono insorgere durante la gravidanza.
In foto: il passaggio dei batteri patogeni dai tessuti del cavo orale alla placenta
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