Michela Coppa, mamma della piccola Fara e Yoga Teacher, ha più volte raccontato sui suoi profili social e sul suo canale YouTube come lo yoga l’abbia aiutata a mantenersi in forma durante il periodo di gestazione e di come le sia stato di aiuto anche una volta venuta al mondo la piccola.

Le abbiamo fatto qualche domanda su questa disciplina e sui benefici della pratica in gravidanza.

Perché praticare yoga in gravidanza?

Lo yoga può rivelarsi un vero toccasana per le donne incinte, perché aiuta contemporaneamente corpo e spirito. Mentre si muovono e si allungano tutti i muscoli in maniera morbida, si riesce e a prendere consapevolezza del proprio corpo che cambia, risvegliandone l’energia. Tra l’altro si può praticare yoga in qualsiasi trimestre di gravidanza, purché si ascolti sempre il proprio corpo e le sue diverse esigenze senza mai esagerare.
I benefici sono tanti: aiuta la flessibilità e quindi a muoversi meglio in un momento di grandi cambiamenti fisici. Inoltre, migliora il sonno, riduce tensioni da collo e schiena e rafforza la muscolatura dell’intero corpo.

In tante accostano lo Yoga al Pilates, ma quali sono le differenze principali fra queste due discipline?

Ciò che differenzia maggiormente lo yoga dal pilates è sicuramente la filosofia che c’è dietro al primo. Infatti, mentre il pilates è soltanto una pratica fisica, lo yoga può essere considerato uno stile di vita a tutti gli effetti.

È possibile cominciare in gravidanza, anche se si è completamente principianti e non si è mai praticato yoga prima?

Sì, ma con attenzione e facendosi seguire da una insegnante! Durante i primi tre mesi di gestazione, sono particolarmente consigliate le asana da eseguire in piedi per rafforzare le gambe e migliorare la circolazione del sangue.

Quando invece si sta già seguendo un corso e si scopre di essere incinte è bene informare subito l’insegnante?

Assolutamente sì. È un momento molto delicato per noi donne da vivere con serenità ma anche attenzione e coscienza.

Quali sono le accortezze per le donne in attesa?

È sempre sconsigliato forzare o creare tensioni sull’addome, così come le posizioni capovolte. Chiaramente, bisogna fare sempre massima attenzione in tutto.

Alcune tecniche di respirazione yogica possono essere utili durante il travaglio?

Nella fase iniziale del travaglio, rilassatevi e respirate profondamente. Per rendere efficace la respirazione, spingete sul diaframma concentrando la spinta sul basso ventre. L’inspirazione e l’espirazione durante la respirazione in gravidanza proprio come nello yoga, dovrebbero avvenire sempre dal naso, si può espirare dalla bocca per scaricare la tensione e favorire il rilassamento.
Quindi, prima inspirate a livello del diaframma e poi espirate durante la spinta, per aiutare anche il perineo a rilassarsi.

Nel post-parto quando è possibile riprendere la pratica?

Dopo i classici 40 giorni di puerperio si può iniziare a lavorare sul corpo.

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