L’Hypnobirthing o ipnoparto, ancora poco diffuso in Italia, è un programma di accompagnamento al parto che aiuta a vivere il momento del parto in maniera più serena e con meno paura. La popolarità del parto in ipnosi è aumentata quando si è diffusa la notizia che Kate Middleton, moglie del principe William d’Inghilterra, l’ha scelto per dare alla luce i suoi bambini.
Ma in cosa consiste esattamente e quali sono i vantaggi per la futura mamma?
Lo abbiamo chiesto alla dr.ssa Marcella Cicerchia, psicoterapeuta e psicologa perinatale, autrice del libro: Vinci la paura del parto con l’hypnobirthing.
In cosa consiste l’ipnoparto e quali sono i benefici per la futura mamma?
L’Hypnobirthing, in italiano Ipnoparto, non è una tecnica da utilizzare al momento del parto, ma è un programma completo di psico-educazione alla nascita. In altre parole, l’Ipnoparto prepara le future mamme ad inserire la nascita tra gli eventi naturali della vita, aiuta la donna ad acquisire fiducia nelle capacità innate del proprio corpo e fornisce informazioni, strategie e strumenti utili per avvicinare la donna al parto liberandola dalle paure più comuni legate all’evento nascita.
Che tipo di preparazione occorre per arrivare pronte al parto se si vuole sperimentare l’hypnobirthing? A quali figure rivolgersi?
Chi sceglie di prepararsi con l’ipnoparto, durante i mesi precedenti la nascita, imparerà a raggiungere uno stato di rilassamento attraverso l’utilizzo di file audio creati appositamente, imparerà ad utilizzare le visualizzazioni, potrà esercitare il respiro e prendersi cura del proprio corpo con un’alimentazione sana e un leggero esercizio fisico.
Ho cominciato a condurre corsi di Hypnobirthing/Ipnoparto nel 2016 quando, dopo una formazione specifica presso la scuola KGHypnobirthing di Londra, ho compreso quanto sarebbe stato importante portare in Italia questo approccio alla nascita per dare alle donne la possibilità di avvicinarsi al parto in un modo differente a quello a cui siamo abituate. Al tempo in Italia l’ipnoparto era pressoché sconosciuto oggi è maggiormente diffuso, ma non ancora a livello istituzionale, cosa su cui sto lavorando da tempo.
Alle mamme che vogliono intraprendere questo percorso consiglierei di rivolgersi a professionisti del settore, psicologi, ostetriche che abbiano una formazione in ambito perinatale e che abbiano conseguito una formazione specifica sull’Hypnobirthing.
Possono essere coinvolti anche i papà?
I papà o i compagni di nascita sono sempre i benvenuti nei corso di accompagnamento alla nascita Ipnoparto e hanno un ruolo fondamentale. Sfatiamo l’idea che il papà è un mero spettatore impotente durante la nascita del proprio figlio. I papà sono il sostegno principale per la mamma, sono la parte razionale mentre la mamma si lascia andare all’istinto; sono fondamentali durante il travaglio per aiutare la mamma nella gestione del dolore per esempio con dei massaggi, sostenendola nella respirazione, aiutandola ad isolarsi dall’ambiente esterno, facendo in modo che resti tranquilla. I papà sono parte della squadra e fanno realmente la differenza.
Per praticare questa tecnica è necessario partorire in una struttura che lo consenta e che il team di ostetriche e ginecologi sia d’accordo?
Per partorire con l’ipnoparto non è necessario relazionarsi con personale sanitario con una formazione specifica sull’Hypnobirthing, chiaramente se ci fosse la possibilità di scegliere questo sarebbe la scelta primaria, ma in caso contrario la mamma potrà in totale autonomia affrontare il proprio parto praticando il rilassamento, la respirazione e utilizzando gli strumenti che ritiene più congeniali per lei in quel momento.
Una convinzione diffusa è che l’ipnosi faccia raggiungere una sorta di stato di “trance”, per cui il rischio in questo caso sarebbe non essere presenti e non vivere al 100% un momento importante come il parto. È davvero così?
L’esempio che generalmente faccio alle mamme per far capire la sensazione che potranno sperimentare quando parliamo di auto-ipnosi legata al parto è quella di un guidatore che percorre ogni mattina la stessa strada per raggiungere il posto di lavoro. Sicuramente gli capiterà di fare quella strada in modo automatico, molto probabilmente immerso nei propri pensieri. Quel guidatore rimane comunque in controllo del mezzo, se c’è un semaforo rosso saprà rispettarlo, se c’è un pedone saprà fermarsi: insomma quel guidatore raggiungerà il posto di lavoro tranquillamente anche se la sua mente non sarà stata per tutto il tragitto concentrata sulla strada da percorrere. Anche una mamma che utilizza l’ipnoparto sarà partecipe della nascita del suo bambino pur rimanendo in uno stato benenfico di rilassamento.
Ci sono dei soggetti che non riescono a entrare nello “stato di ipnosi” o con la giusta pratica è possibile per tutti?
Vi sono persone che riescono a lasciarsi andare più facilmente e più profondamente e persone che rimangano più in controllo, l’esercizio può aiutare e può fare la differenza. I benefici del rilassamento comunque si possono sperimentare anche se non si raggiunge uno stato profondo di rilassamento.
Le mie competenze di psicoterapeuta mi sono molto utili per comprendere i punti di forza e i limiti della persona che ho di fronte questo è utile per delineare con la coppia in attesa gli obiettivi che vorrebbero realizzare e il tipo di percorso più adeguato per raggiungerli.
Lei organizza dei corsi per le future mamme: quali sono le ansie/le paure più diffuse riguardo al parto?
Le principali paure delle mamme in attesa sono relative al dolore, alla paura di non essere in grado di sostenere il travaglio, alla paura di perdere il controllo, all’idea di dover affrontare un travaglio troppo lungo, alle possibile complicanze per mamma e bambino, alla possibilità di ricevere un parto operativo.
Vinci la paura del parto con l’hypnobirthing
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