Il cosiddetto “Tummy Time” è un momento di gioco nel quale il piccolo esegue esercizi a pancia in giù.
Questa posizione va eseguita in totale sicurezza, quindi sempre sotto la supervisione di un adulto e sopratutto quando il bimbo è sveglio.

Dove posizionare il bambino?

Si può iniziare già nel primo mese di vita, posizionando il neonato a pancia in sotto sul petto del genitore sdraiato, il desiderio di vedere la mamma o il papà lo spingerà ad alzare la testa. Oppure possiamo sistemare il bambino sul fasciatoio per poi proseguire su un tappetone, una zona quindi più rigida. Sconsiglio di farlo sul letto, perché morbido e perché il piccolo potrebbe improvvisamente imparare a girarsi con il rischio di cadere dal letto.

Per quanto tempo fare il Tummy Time?

Dobbiamo premettere che si tratta di una posizione molto faticosa e il peso della testa di un bimbo fino ai 15 mesi è di circa 1/3 del suo peso totale, quindi non tutti i bambini amano questa posizione sopratutto all’inizio. Consiglio sempre di cominciare in modo molto graduale, perché non deve diventare uno stress né per il piccolo né per i genitori.
Nell’arco dei primi due mesi di vita consiglio di fare complessivamente un quarto d’ora, magari 5 minuti la mattina poi 10 la sera o viceversa, per poi aumentare dai 3/4 mesi fino ad un’ora complessiva, utilizzando libri, specchi, giochi sensoriali e sonori, ricordando sempre che più il bimbo esegue il tummy time e meglio è.

 

Vediamo quali sono i benefici:

  • favorisce la formazione della curva lordotica della cervicale.
  • Favorisce il rinforzo dei muscoli del collo e della schiena, stimolando anche la formazione delle altre curve della schiena e preparando la posizione quadrupedica fondamentale per iniziare poi il gattonamento.
  • Favorisce lo sviluppo psiconeuromotorio. Questa posizione infatti gli permetterà di guardarsi intorno, scoprire nuove cose, accrescere la sua curiosità e sviluppare la coordinazione dell’occhio, seguendo gli oggetti con lo sguardo.
  • Favorisce il corretto sviluppo delle aree motorie cerebrali che si sviluppano in sequenza cranio-caudale, cioè dall’alto verso il basso, sviluppandosi prima le aree che controllano i muscoli della parte superiore del corpo: cranio e arti superiori e infine quella degli arti inferiori.
  • È la miglior prevenzione e spesso anche risoluzione per le plagiocefalie posizionali. Gran parte dei neonati vengono messi sempre nella stessa posizione, la posizione supina è quella favorita, con la testa dritta e molti presentano uno schiacciamento della zona posteriore della testa in particolare dell’occipite. Mettendo il piccolo a pancia in sotto e stimolandolo a sollevare la testa, i muscoli che si inseriscono sull’occipite trazionano l’osso e ne favoriscono l’accrescimento e, quindi la sua conformazione corretta.
    Le deformazioni craniche se trascurate possono comportare alterazioni della postura e della funzione. Il bimbo potrebbe tenere il capo ruotato o inclinato sempre dallo stesso lato e sviluppare quindi delle asimmetrie del tronco che in seguito potrebbero trasformarsi in adattamenti posturali errati come scoliosi, dorso piatto, difetti craniofacciali e disturbi derivati dalle alterazioni della forma del cranio quali disturbi visivi e dell’articolazione temporo-mandibolare.
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