Il parto cesareo è un intervento chirurgico in cui il bambino viene dato alla luce attraverso un taglio nell’addome della madre.
Le cause che portano a scegliere per questa modalità di parto sono numerose e rientrano in tre situazioni:

1) Parto cesareo programmato
Viene decisa questa modalità di parto apriori, ad esempio per posizione podalica, gemelli che condividono la stessa placenta (placenta previa), un pregresso taglio cesareo, o altre cause.
2) Parto cesareo in emergenza in corso di travaglio
In questo caso la donna era programmata per un parto vaginale, ma in corso di travaglio per una distocia (un impedimento al parto vaginale) si decide per il taglio cesareo
3) Parto cesareo in emergenza fuori travaglio
Prima del travaglio si decide per un cesareo di emergenza per un’urgenza improvvisa, come un distacco di placenta

Ma come avviene un taglio cesareo?

Per prima cosa occorre ricordare che l’operazione avviene ovviamente sotto anestesia. Nella maggior parte di casi si opterà per una anestesia spinale o spino-epidurale, mentre raramente è necessario il ricorso alla generale.
Prima dell’intervento si disinfettano i genitali e si inserisce il catetere, successivamente si disinfetta l’addome. Per idratarvi e somministrarvi i farmaci vengono posizionate le flebo in una vena del polso o del braccio. Il chirurgo inizia l’intervento praticando un’incisione sulla parete addominale. Di solito è orizzontale, immediatamente sopra il pube (incisione trasversale).

Si apre quindi l’addome fino ad arrivare all’utero. L’incisione uterina di solito è orizzontale e viene praticata nella parte bassa dell’utero. Una volta aperto l’utero si estrae il piccolo, e si procede, dopo la chiusura del cordone ombelicale, a far secondare la placenta. L’utero quindi viene chiuso con dei punti di sutura così come la fascia addominale. Infine viene chiusa la cute e applicata una medicazione sterile. Dopo il parto cesareo la maggior parte delle madri e dei bambini rimangono in ospedale per circa 3 giorni. Nelle prime ventiquattrore dopo l’intervento sarete invitate ad alzarvi e camminare. Fare due passi può aiutarvi a guarire più in fretta, a prevenire la costipazione e la potenziale formazione di trombi. Con ogni probabilità il catetere e la flebo saranno tolti dopo 12-24 ore dall’intervento.

A casa una volta dimesse, il recupero sarà graduale e già in poco tempo la mamma sarà in grado di prendersi cura autonomamente del proprio piccolo. Tuttavia prima di riprendere tutte le attività, come quella sessuale e l’attività fisica, è necessario l’okay del proprio ginecologo dopo la visita dei 30 giorni. Durante la convalescenza bisogna sempre contattare il proprio medico in caso di sintomi di infezioni, quali febbre, dolore addominale severo, oppure emorragia.

Piccola curiosità
Negli ultimi anni si è diffusa una nuova tecnica chirurgica di taglio cesareo, noto come taglio cesareo mininvasivo, o metodo Stark, tecnica che in genere io prediligo durante i miei parti. L’utilizzo di questa tecnica riduce il dolore postoperatorio andando a traumatizzare in maniera minima i tessuti addominali della donna. In particolare, il metodo Stark limita il taglio dei tessuti dato che l’apertura dei vari strati addominali, inclusi sottocute e muscolo, avviene in maniera smussa, quindi utilizzando solo le dite e non bisturi o forbici. Anche la chiusura avviene in maniera più soft, in quanto il muscolo e il peritoneo non vengono suturati. Infine, la cicatrizzazione cutanea beneficia di questo approccio ed esteticamente migliore.