Curare l’alimentazione è fondamentale in tutte le fasi della vita. A maggior ragione in una fase delicata come quella della gravidanza. Tutti sappiamo che dall’alimentazione della madre durante la gestazione dipende la salute del bambino mentre pochi sanno quanto è importante anche come si mangia prima del concepimento. Un’alimentazione troppo scarna o troppo abbondante può infatti predisporre il nascituro allo sviluppo di patologie cardiovascolari, metaboliche o diabete.
Attenzione al peso
Anche l’aumento di peso della madre durante la dolce attesa è un fattore da tenere in osservazione per evitare complicanze, e dipende dal BMI (Indice di massa corporeo) di partenza della madre.
Per questo motivo l’aiuto di un esperto è fondamentale: ciò che la madre mangia deve sostenere la crescita degli organi dedicati alla gestazione e lo sviluppo del bambino per cui non può essere lasciato al caso.
Le fasi della gestazione
L’organismo della futura madre subisce numerosi cambiamenti (fisiologici, metabolici, digestivi, ematici, endocrini etc..), la cui realizzazione ottimale è il punto di partenza per un buon esito della gravidanza. Nei primi due trimestri, il feto ha una crescita limitata mentre il corpo della madre accresce i tessuti (ad esempio l’utero) e accumula depositi adiposi. Aumentano l’appetito, l’assorbimento intestinale, la sensibilità all’insulina (che promuove il deposito dei lipidi) e la sintesi di nuove proteine. Durante gli ultimi 3 mesi, si assiste poi ad una crescita esponenziale del feto, pertanto la madre diventa resistente all’insulina facilitando il trasferimento del glucosio ematico al feto. E i fabbisogni nutrizionali aumentano ma solo leggermente.
Dal punto di vista calorico, il famoso detto “mangiare per due” è assolutamente errato! L’aumento è solamente di circa 100 kcal nei primi 3 mesi, circa 300 dai 3 ai 6 mesi e circa 500 dal 6 mese in poi. Le necessità della madre sono quindi solo lievemente maggiori rispetto al normale, mentre aumenta il fabbisogno proteico e di alcune vitamine e minerali.
Qual è la miglior dieta?
Il modello dietetico consigliato, in grado di soddisfare le nuove necessità, è quello della dieta mediterranea,
ricca di alimenti vegetali come frutta, verdura, cereali integrali e legumi. Consumare 3-4 volte a settimana pesce consente di evitare carenze di iodio e omega-3, fondamentali al funzionamento della tiroide e all’accrescimento del bambino. Carni magre 1-2 volte a settimana mentre carni rosse, carni lavorate e zuccheri semplici devono essere limitati. Occorre ricordare che pesce o salumi crudi (salame, prosciutto crudo, pancetta, bresaola, speck) possono essere fonte di batteri e predisporre a toxoplamosi, salmonellosi etc. Per lo stesso motivo è importante lavare accuratamente frutta e verdura crudi prima di consumarli ed evitare i formaggi a breve stagionatura o erborinati. Bandito è invece l’alcool, che deve essere totalmente evitato!
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