Il “compito” di un genitore è prendersi cura dei suoi figli. Che cosa significa prendersi cura?
Luigina Mortari, docente universitario di Fenomenologia della cura, spiega che curare significa prendere a cuore la vita. Il “lavoro” di ogni genitore è, quindi, prima di tutto prendere a cuore la propria vita.
La cura, pertanto, deve essere rivolta in primis a se stessi e poi ai figli, perché non ci si può prendere cura degli altri se prima non si cura se stessi.
Infatti in aereo, prima del decollo, ti ricordano che, in caso di emergenza, è necessario mettersi la maschera dell’ossigeno prima di aiutare gli altri, perché senza l’ossigeno non ci sei né per te né per gli altri. Lo stesso vale per un genitore! Come può prendersi cura dei suoi figli se prima non si prende cura di sé?
Prendersi cura di sé è un diritto e un dovere di ogni essere umano e, a maggior ragione, per un genitore prendere a cuore la propria vita consente di prendere davvero a cuore quella dei propri figli.
La società ti ha convinto del fatto che un genitore sia un “buon genitore” solo se si sacrifica fino allo sfinimento.
Sei stato cresciuto con l’idea che essere altruista significhi mettere necessariamente le aspettative, i bisogni, i valori altrui davanti ai tuoi. Falso!
È da egoista volere che l’altro si preoccupi delle tue necessità prima delle sue, prendere qualcosa per te a spese altrui, credere che gli altri siano responsabili della tua felicità.
Il genitore che si prende cura di sé non è egoista!
Un genitore, per esserci davvero per i suoi figli, per avere un impatto positivo nella loro vita, deve innanzitutto esserci per se stesso, avere un impatto positivo per la propria vita, generando soddisfazione e felicità.
Una mamma esausta, triste, e preoccupata potrebbe avere meno pazienza e potrebbe essere meno accogliente; pertanto, in quel momento, non può essere di grande aiuto per i propri figli.
Un papà che lavora tutto il giorno senza sosta e torna a casa stravolto e nervoso, potrebbe avere meno energia per giocare con i propri figli e, quindi, non può essere di grande aiuto in quel momento.
Questo non significa essere un genitore “meno bravo” perché sei stanco o preoccupato.
Avere consapevolezza di come ti senti deve essere la molla che ti spinge a prenderti cura di te, anche per poterti prendere cura dei tuoi figli nel migliore dei modi.
A volte la vita ti porta a “lasciare dei pezzi di te” per strada, anche pezzi belli grossi.
Ad un certo punto scatta una molla dentro di te e inizia il tuo percorso per recuperare tutti i pezzi, quelli piccoli e quelli grossi. È un percorso in salita, ma nel mentre ti riappropri di te stesso, della tua forza e le tue ferite assumono una nuova luce, che mette in risalto tutti i pezzi di te che avevi perso, fa da collante, dona loro forza e ti rende un tutt’uno con le tue cicatrici, che fanno brillare la tua unicità.
Grazie alle tue cicatrici e prendendotene cura, diventi un “pezzo unico”, dotato di una luce che dona forza. Forza che puoi donare ai tuoi figli.
Come puoi prenderti cura di te?
1. Vivi una vita in cui sei presente e protagonista, per te stesso e per gli altri. Esserci significa vivere ogni momento con presenza, attenzione e consapevolezza.
2. Dedicati tempo. Impara a sintonizzarti col tuo ritmo, che è un ritmo unico.
3. Mostrati per come sei davvero. Abbi il coraggio di piacere a te stesso, ancor prima di piacere agli altri.
4. Impara a non sentirti in colpa, perché non c’è colpa nell’essere se stessi.
5. Ascolta te stesso, i tuoi bisogni, i tuoi desideri. Rimani connesso con il tuo sentire.
6. Impara a dire no. Non lasciar scivolare via la tua vita diluendoti per qualsiasi altra aspettativa o bisogno altrui, per la paura di deludere qualcuno, di non piacere, di essere giudicato, di perdere un’opportunità, di essere etichettato come egoista, di sentirti un genitore “meno bravo”.
7. Crea i tuoi confini, all’interno dei quali proteggi te stesso e gli altri.
Senza cura non “respiri” e se non respiri non puoi esserci per nessuno, né per te né per i tuoi figli.
Un genitore che si prende cura di sé può prendere quelle decisioni che gli permettono di creare una vita che gli appartiene, una vita che sceglie, in modo da poter creare tempo, spazio ed energia anche per i suoi figli.
Prenditi cura di te, perché solo così puoi assumerti la responsabilità della tua felicità e iniziare a vivere davvero per te stesso e per i tuoi figli.
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