Christian Plotegher è il barbiere di Rovereto che ha conquistato anche il titolo di Cavaliere al merito assegnato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Cosa ha fatto per guadagnarsi questo riconoscimento speciale?
Nel suo salone “Barber Factory 1975” organizza “l’ora della quiete”, un momento speciale dedicato e pensato per i bambini autistici, così che per loro il taglio di capelli non venga vissuto come una situazione stressante e che li mette a disagio.

Christian ha da sempre fatto il parrucchiere: ha cominciato quando aveva appena 16 anni e, dopo 26 anni, ha realizzato il sogno di aprire un suo salone dove mettersi in gioco con le sue idee e la sua passione.
Un giorno riceve la chiamata di una mamma che chiede un appuntamento per il figlio autistico. Christian sperimenta così con amore e pazienza il primo taglio di capelli su un bimbo iperattivo e mai fermo. In quell’occasione la madre del bambino gli parla dell’autismo e delle cosiddette “quiet hours” organizzate all’estero nei centri commerciali per dare la possibilità alle famiglie di entrare senza traumi e stress per gli autistici.

«Quando vidi la gioia infinita di quella mamma – racconta Christian – realizzai che quel taglio fu il più gratificante che avessi mai fatto. Così ho voluto dare inizio all’ora di quiete nel mio salone. All’inizio poco successo, poi piano piano specializzandomi sempre più, chiedendo più informazioni possibili a formatori, educatori ed agli stessi autistici ad alto funzionamento, arrivarono i primi clienti. Organizzavo un’ora di quiete il martedì sera dalle 18 alle 19. Poi le richieste sono aumentate, anche da fuori regione e ora ne faccio 3/4 in settimana».

In cosa consiste l’ora della quiete in salone?

«Abbasso le luci – spiega Christian- , spengo la musica, il salone è chiuso e diventa uno spazio dedicato solo ai bambini e ai loro genitori. Mostro loro le immagini dell’alfabeto arasac, per fargli capire quello che andremo a fare. Uso solo le forbici, carezze e tanto amore: per esperienza nel 90% dei casi l’amore e l’affetto funzionano e calmano e mettono a proprio agio i piccoli. Mi reputo fortunato, ho un lavoro che adoro, la salute, una famiglia splendida e per questo provo immenso piacere a dedicare un po’ del mio tempo per chi è meno fortunato».

Il progetto del parrucchiere di Rovereto però è ancora più ambizioso:

«Ho appena fondato l’associazione “Le forbici a cuore”. Voglio creare una rete nazionale di parrucchieri solidali che utilizzino un protocollo standard in tutta Italia, tutti riconoscibili sotto un unico logo da esporre in vetrina, così che le famiglie interessate sapranno che da noi troveranno le giuste attenzioni e una sensibilità maggiore. Un servizio professionale non solo per l’autismo, ma per la disabilità in generale. A breve sarà presentata in maniera ufficiale ma ho già trovato 45 aderenti, sarebbe splendido, più siamo meglio è!».