Con l’abbassamento delle temperature è molto comune che i bambini, soprattutto i più piccoli, sperimentino alcune forme infettive che causano faringite, tonsillite, otite, bronchite e laringite: le cosiddette infezioni respiratorie, ricorrenti perché tendono a ripresentarsi di frequente durante la stagione invernale.

Le infezioni respiratorie ricorrenti sono anche generalmente note come le malattie da raffreddamento ma in realtà non è il calo delle temperature a favorire la proliferazione dei patogeni che minacciano la nostra salute.
Difatti, sono le nostre abitudini nelle stagioni autunno-invernali che ci predispongono ad essere più vulnerabili agli attacchi virali: ricambi di aria meno frequenti, sovraffollamenti in luoghi chiusi e scarsamente ventilati, abbigliamento inadeguato sono le cause più frequenti che ci portano ad ammalarci.

Non di rado, le IRR si manifestano come una forma di raffreddamento che poi evolve rapidamente e la sintomatologia si amplia: scolo nasale, mal di gola, difficoltà di deglutizione, tosse, arrossamento e lacrimazione degli occhi sono i sintomi principali che possono essere presenti singolarmente o associati tra di loro.
Quando in casa ci sono più bambini, non è raro che l’infezione passi da fratello a fratello e che “rimbalzi” tra di loro anche quando sembrano guariti; questo aspetto è una fonte di ansia per i genitori perché associano l’effetto “ping pong” ad una disfunzione o un indebolimento del sistema immunitario dei propri figli.

Attenzione a non abusare degli antibiotici!

Un altro problema da affrontare e che impatta molto negativamente sulla frequenza e sul decorso delle IRR è l’antibiotico-resistenza. Tanti, troppi genitori abusano di antibiotici, senza consultare il pediatra e offrendoli ai bambini anche quando non ve ne è motivo. Infatti, una grande percentuale di IRR è causata da virus e gli antibiotici sono completamente inefficaci verso questi patogeni. Solo nel caso in cui l’infezione virale predisponga ad una co-infezione batterica e solo se prescritti dal pediatra possono essere usati antibiotici specifici.

L’abuso antibiotico è un vero problema di sanità pubblica perché, se il farmaco è somministrato senza un reale bisogno,
verrà favorita la selezione di ceppi batterici resistenti al farmaco stesso.

Come prevenire le IRR?

A volte è inevitabile che i bimbi si ammalino (ed è inevitabile che anche i genitori vengano contagiati dai piccoli untori!) ma si possono attuare alcune piccole strategie che aiutano a prevenire le ricadute e a combattere le infezioni più rapidamente grazie ad un sistema immunitario robusto:

arieggiare gli ambienti è fondamentale perché si favorisce il ricambio d’aria e si spazzano via i germi. È una buona
abitudine farlo frequentemente nell’arco della giornata, soprattutto se più persone soggiornano per lunghi periodi nella stessa stanza. Le basse temperature non devono scoraggiarci ad uscire e a trascorrere tempo libero all’aria aperta: basta coprirsi bene ed evitare attività che fanno sudare.
Alimentarsi correttamente prediligendo frutta e verdura di stagione, senza dimenticare l’apporto di acqua di almeno 1,5 litri al giorno.
• Se i bambini manifestano sintomi di un’infezione respiratoria ricorrente, anche un “banale” raffreddore, è opportuno evitare il contatto con i coetanei per qualche giorno, attendere che la sintomatologia rientri e che il bambino guarisca completamente prima di riprendere i rapporti o di tornare a scuola.
Integrare l’alimentazione con appositi supplementi nutrizionali, laddove la dieta non riesca a fornire un quantitativo adeguato di alcune sostanze. Molto utili sono i complementi a base di vitamine e sali minerali come lo zinco, da assumere per tutta la durata della stagione invernale.

Quanta verità c’è nei timori dei genitori?

Sicuramente la maturazione del sistema immunitario non segue gli stessi tempi da bambino a bambino ed è influenzata da molteplici aspetti come la genetica individuale, l’anatomia ed i fattori ambientali. Quindi, a parità di età, due bambini avranno una diversa immunocompetenza e la loro risposta immunitaria ad un’infezione potrebbe essere di portata molto variabile.

Valutiamo alcuni di questi fattori

  • Fattori genetici individuali: condizioni di atopia o allergie diagnosticate dal pediatra possono accompagnarsi a una minore efficienza immunitaria;
  • Fattori anatomici: l’anatomia del bambino è profondamente diversa da quella di un adulto. Prendiamo come esempio l’otite, un’infezione che ricorre frequentemente nei piccini a carico delle orecchie. Fino all’età di due anni, il condotto che mette in comunicazione orecchio e faringe (la tuba di Eustachio) segue un percorso orizzontale che facilita la risalita delle secrezioni della gola e rende quindi più vulnerabili alle infezioni. Per questo motivo i bambini si ammalano molto più spesso di otite rispetto agli adulti.
  • Fattori ambientali: l’inquinamento del territorio, la condivisione con altri membri piccoli della famiglia, la scolarizzazione troppo precoce, l’esposizione al fumo di sigaretta sono condizioni che predispongono ad essere più frequentemente soggetti ad IRR.
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