Come si prende in braccio un neonato? Come farò ad interpretare il suo pianto? Come faccio a capire quando ha fame? Avrà mangiato abbastanza? 

Queste sono soltanto alcune delle domande che spesso i genitori mi fanno appena avuto il loro bambino.
Vivere nell’era del digitale, se da un lato  aiuta perchè è possibile ottenere velocemente tante risposte, dall’altro può creare ancora più confusione per via delle centinaia di opzioni presenti.

Oggi più che mai si riscontrano delle difficoltà nella gestione dei figli rispetto ad un tempo in cui c’erano sicuramente molti meno mezzi di sostentamento, ma molta più istintualità. Esistevano le famiglie numerose e questo già di per sé forniva sicurezza alla neomamma, in quanto tutti si potevano prendere cura di mamma e bambino. Liberare l’istinto materno e paterno è fondamentale per avere un accudimento funzionale ed equilibrato, perchè molto spesso rappresenta quella parte dell’essere umano che non sbaglia mai.

Gli apprendimenti precoci, che vengono indicati come i primi elementi nella costruzione progressiva delle strutture mentali e delle funzioni psichiche, dipendono dalla relazione del feto, poi neonato con i suoi caregivers e dalle esperienze ambientali in cui egli si trova immerso. È infatti già nel grembo materno che il bambino risponde a stimoli tattili sonori ed inizia a sviluppare la sua personalità. Intuire già durante la gravidanza, quali siano le caratteristiche personali del neonato, è estremamente utile per rispondere al meglio alle sue necessità. Ciò consente di creare una buona intesa e di gettare le basi per un buon attaccamento genitore bambino prima della nascita.

Lo psicologo prenatale Gino Soldera consiglia di sintonizzarsi da subito con il neonato per creare un legame profondo attraverso una comunicazione tattile, verbale e psichica (bonding) che lo aiuti a crescere sano, sereno e sicuro, offrendo stimoli adeguati ed imprinting positivi al fine di favorire la crescita della sua mente e lo sviluppo della personalità futura. Alla nascita è già presente nel bambino una forma e una capacità di intersoggettività molto prima che il bambino sia capace di comunicazione verbale ed elaborazioni simboliche. Secondo gli psicologi prenatali, attraverso lo studio della psicologia del linguaggio e comunicazione corporea, è già possibile interpretare il carattere ed il temperamento dei neonati a pochi giorni di vita. Ecco che l’interazione con l’adulto di riferimento diventa elemento imprescindibile nella formazione dell’essere umano, ed è un processo complesso carico di rappresentazioni e significati.


Ecco qualche consiglio per affrontare i primi mesi di vita del bambino.

DECODOFICARE IL PIANTO

Sarebbe molto importante durante i corsi preparto affrontare in maniera sicuramente più approfondita il tema del “pianto del neonato”, che è l’unico mezzo che i piccoli hanno per comunicare. Soffermarsi sull’importanza di accettare ed accogliere il pianto come unica forma di comunicazione del neonato sarebbe già un ottimo lavoro per i neogenitori. Troppo spesso invece questi ultimi arrivano impreparati e attribuiscono al pianto una valenza di sofferenza, dolore. Ma nel bambino sappiamo che ciò avviene in una piccolissima parte e che piange in maniera differente a seconda delle situazioni in cui si trova. Il pianto di dolore è differente da quello per fame e da quello del sonno. Ecco perchè sarebbe utile fare il lavoro di apprendimento in questo senso.


L’IMPORTANZA DI RICREARE L’UTERO MATERNO

È fondamentale ricreare l’ambiente uterino, durante i primi mesi di vita del bambino. È importante creare un ambiente contenitivo dove dormirà il neonato in maniera tale che una volta adagiato il piccolo possa percepire limiti dello spazio che occupa, naturalmente senza trascurare i requisiti di sicurezza per un sonno sicuro. Anche la fasciatura permette di ricreare l’habitat nel quale il bimbo ha vissuto per nove mesi e che tanto gli forniva sicurezza. Durante i primi mesi di vita infatti, in cui i riflessi neonatali sono particolarmente reattivi, il contenimento risulta indispensabile. In commercio si possono trovare numerosi ausili per contenere e fasciare il neonato.

ASCOLTO E SINTONIZZAZIONE SUI BISOGNI DEI BAMBINI

L’istinto materno non fallisce quasi mai, per questo motivo è importante liberarsi dalle ansie e dalle paure che caratterizzano questo momento, per far sì che la nostra essenza più profonda emerga al punto tale da riuscire a connettersi con quella del bambino.
Nel corso della mia professione ho spesso aiutato le neomamme e i neo genitori in generale a sbarazzarsi di quelle sovrastrutture mentali derivanti spesso da luoghi comuni ed aspettative da parte di persone esterne rapporto genitori/bambino (parenti, amici e conoscenti), tutto questo per permettere una perfetta connessione tra la triade mamma – papà – bambino/a.


BIBLIOGRAFIA
Sviluppo del bambino – www.psicologi-italia.it
Emozioni della vita prenatale  –  Dott.Gino Soldera (stralci dal web)
Comunicazione e linguaggi non verbali  I.Padoan