Le cicatrici sono un elemento ricorrente nella vita delle persone. Ogni anno, infatti, diversi milioni di pazienti sviluppano cicatrici e, in circa la metà di questi, l’insorgenza viene attribuita agli interventi chirurgici (Longaker; 2010).

Che cos’è la cicatrice?

La cicatrice è un segno che rimane sulla pelle come risultato finale del processo di guarigione e riparazione di una ferita ed è associata anche ad una serie di disagi legati alla sfera psicologica.
Il tessuto fibroso che costituisce la cicatrice è anelastico, rigido, che può creare facilmente nodi e blocchi sui piani fasciali e muscolari, dando vita a trazioni (talvolta dolorose) a livello superficiale e profondo.

Durante il processo di maturazione (può durare fino a due anni), a seconda del soggetto, entrano in gioco numerosi fattori che ne influenzano la velocità e la qualità:

• età del paziente;
• tipo di lesione;
• zona corporea della lesione;
• stato di salute;
• stato ormonale;
• alimentazione.

La cute, essendo anch’esso un organo e come qualsiasi altro sistema, possiede diverse funzioni e collegamenti con il sistema nervoso, perciò è un tessuto che partecipa all’adattamento generale del corpo umano nella sua globalità. La cute ha, quindi, la capacità di generare sostanze che gli permettono di comunicare e relazionarsi con altre parti del corpo, anche distanti.

Durante il processo della rigenerazione dei tessuti, le aree cicatriziali si estendono oltre la zona danneggiata collegando altre parti in modo innaturale. In questo modo si sconvolge l’equilibrio postulare dell’individuo e si creano delle aderenze, ossia fasci di tessuto fibroso che si formano tra i tessuti stessi, tra gli organi, tra le articolazioni, creando forti disagi nel paziente.
Inoltre possono insorgere: limitazioni di movimento e problematiche di carattere viscerale. Ecco perché è importante trattarle, per non far sì che incidano sulla nostra vita quotidiana.

Cicatrice da Parto Cesareo

Nel caso di una cicatrice post partum, il taglio cesareo ha un collegamento diretto con la fascia del perineo e la fascia trasversale. I tagli effettuati interferiscono con la distribuzione delle forze a livello fasciale e creano adesioni nei tessuti circostanti.
Dato che i tessuti addominali e viscerali sono strettamente legati dal sistema fasciale, un’aderenza prodotta da una cicatrice può alterare lo stato di tensione di questi, creando rigidità all’intera struttura del rachide. Una cicatrice importante può portare problemi digestivi, mal di schiena, gonfiore addominale, stitichezza.

La gravidanza può lasciare sul corpo delle mamme i segni di profonde trasformazioni fisiche ed emozionali per questo fin dal subito sono necessari piccoli accorgimenti per facilitare la cicatrizzazione della ferita. Una cicatrice fresca non va mai esposta alla luce del sole. La ferita deve essere sempre coperta, disinfettata e medicata con garze sterili secondo le indicazioni del dottore.
Completato il processo di guarigione alle mamme può essere insegnato a massaggiare la propria cicatrice con delle semplici tecniche come i pizzicotti: all’inizio può essere doloroso ma è normale, il massaggio serve a scollare la cicatrice.

Cosa può fare l’osteopata per la cura delle cicatrici?

Attraverso una conoscenza della struttura della cute e delle caratteristiche anatomico-fisiologiche del processo di riparazione tissutale l’osteopata ha il compito di scegliere il metodo di valutazione e il trattamento per la cura della cicatrice (traumatica o post operatoria) al fine di evitare complicazioni.
Un approccio osteopatico al tessuto cicatriziale e alle aderenze associate non riguarderà solo l’area del dolore, ma valuterà anche la funzione generale del corpo e analizzerà la storia e le cause che contribuiscono ai sintomi che si stanno verificando.
In generale vengono valutati le caratteristiche fisiche come lo spessore, la superficie e la flessibilità, l’aspetto estetico come la pigmentazione. In questo modo, in modo diretto o indiretto, si può stimolare la corretta circolazione sanguigna e linfatica, l’apporto di ossigenazione ai tessuti e migliorare il grado di movimento e flessibilità che
completerà il processo di guarigione.