C’è chi scende e c’è chi sale. Il pinco panco è uno dei giochi più antichi che troviamo ancora oggi in quasi tutti i parchi pubblici. Non un semplice dondolo, ma molto di più.

Forza di primo livello

Il pinco panco permette di apprendere la forza della leva di primo livello, nella quale il fulcro si trova tra il punto in cui noi possiamo applicare la forza e il punto in cui si trova la forza resistente. Potrebbe pertanto essere visto come un facilitatore di apprendimento in cui osservare alcuni processi che intervengono nell’esperienza di empatia, quali la condivisione delle emozioni, il perspective taking (letteralmente “presa di prospettiva”), l’auto-consapevolezza ed il legame con il comportamento di aiuto. Tutti aspetti su cui la ricerca in psicologia sta indagando per comprendere l’origine dell’altruismo.

Comportamenti prosociali

I piccoli in interazione esibiscono comportamenti prosociali spontanei non necessariamente legati a forme di ricompensa in cui si potrebbe ipotizzare un’alternanza di ruoli da carnefice a indifeso con una risoluzione giocosa e positiva. L’empatia, la condivisione e la disponibilità ad aiutare l’altro sono abilità importanti in tutte le fasi della vita di una persona e in ogni contesto, come sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 1993.

Prospettiva altrui

Oltre a sentire alcune emozioni che dipendono dal comportamento dell’altro, come gioia e paura, i bambini e le bambine migliorano la loro capacità di assumere la prospettiva altrui, superando un rigido egocentrismo. Dunque diviene un gioco di forze emotive in cui si sperimenta – come direbbe Eisenberg – una presunta preoccupazione empatica come una risposta orientata verso l’altro, congruente con il disagio vissuto dall’altra persona.

Piace anche agli adulti

Come ci conferma Matteo Pulli, direttore generale di Gea Fun Experience e tra gli ideatori del progetto ParkExperience, si tratta di un gioco molto richiesto da chi vuole allestire un’area bimbi. E ai parchi giochi spesso si notano genitori o nonni che si divertono a salirvi sopra per interagire con figli o nipoti. Proprio perché riporta alla memoria la propria infanzia: un tempo il pinco panco veniva creato utilizzando due semplici tronchi, scavati nel centro e utilizzati in vario modo. Un altro gioco molto in voga era “asino matto”, che sfruttava gli stessi principi, meno sociale ma volto a far sbalzare il compagno, usando spinte e roteando sul perno.

Emozioni in equilibrio

Se dunque il parco giochi nasce come ambiente di apprendimento spontaneo, sia fisico che psicologico, il pinco panco diviene metafora di un comportamento prosociale, nel quale non sono previste ricompense esterne bensì si verifica un bellissimo equilibrio di emozioni e di comportamenti altruistici.