Qualche giorno fa, il 6 marzo, si è celebrata la Giornata della Logopedia, dedicata all’importanza dell’ambiente. In questa occasione desidero soffermarmi su un aspetto fondamentale: il ruolo dei genitori e dei caregiver nel percorso logopedico e l’influenza dell’ambiente in cui il bambino svolge le sue attività quotidiane.

Una delle principali università inglesi ha condiviso cinque best practices per supportare adeguatamente i bambini nel loro sviluppo comunicativo-linguistico e sociale.

1. Favorire l’incontro “reale” con l’ambiente: ridurre l’uso degli strumenti digitali è fondamentale per favorire esperienze sensoriali dirette. Il gioco all’aria aperta, la manipolazione di materiali e le interazioni faccia a faccia stimolano il linguaggio in modo naturale e profondo, aiutando il bambino a sviluppare competenze comunicative più efficaci.

2. Promuovere un tempo libero di qualità: attività come la lettura ad alta voce, il racconto di storie, il teatro, il canto e il disegno arricchiscono il vocabolario del bambino. Non solo potenziano le capacità espressive, ma favoriscono anche la comprensione e l’interazione sociale. La qualità del tempo trascorso insieme è cruciale per la crescita linguistica.

3. Riconoscere il linguaggio e l’interazione sociale come determinanti di salute: la comunicazione è un pilastro per il benessere psicologico e relazionale del bambino. Sensibilizzare famiglie, educatori e operatori sanitari sull’importanza del linguaggio aiuta a prevenire difficoltà scolastiche, emotive e sociali. La lingua è il veicolo principale per esprimere emozioni, bisogni e pensieri.

4. Creare un ambiente ricco di stimoli per favorire la comunicazione: l’allestimento di spazi dedicati alla lettura e la presenza di supporti visivi e uditivi facilitano la comprensione del linguaggio. Utilizzare la mimica facciale e la gestualità aggiunge un altro livello di stimolazione per il bambino, rendendo la comunicazione ancora più accessibile e dinamica.

5. Sensibilizzare sul ruolo del logopedista nell’intercettazione precoce dei disturbi del linguaggio: il logopedista è una figura chiave nell’identificazione precoce dei disturbi linguistici. L’intervento tempestivo aiuta a prevenire e trattare eventuali difficoltà linguistiche, migliorando gli esiti scolastici e comunicativi del bambino. È fondamentale che i genitori siano informati su quando rivolgersi a un professionista, per un supporto mirato.

La logopedia, pur essendo essenziale, non è sufficiente da sola. Per un cambiamento concreto e duraturo, è necessario un ambiente che favorisca lo sviluppo del linguaggio e il coinvolgimento attivo del genitore, del logopedista e di tutte le figure che circondano il bambino, come gli insegnanti. La scuola e la famiglia devono collaborare per garantire il massimo supporto al bambino, affinché possa sviluppare pienamente le sue capacità linguistiche.
Solo attraverso un lavoro di rete tra logopedisti, famiglie, educatori e altri professionisti si possono creare le condizioni migliori per lo sviluppo linguistico, comunicativo e sociale del bambino.

Come favorire la comunicazione nei più piccoli
• L’ATTESA: rispettare i tempi di risposta del bambino durante le conversazioni senza anticipare.
• VITA REALE: creare momenti di interazione positiva, evitando distrazioni come la televisione durante le attività linguistiche o durante i pasti.
• LETTURA CONDIVISA: ritagliarsi uno spazio di lettura quotidiano partendo dall’interesse del bambino.
• OCCHI APERTI:  non dimenticarsi che anche all’aria aperta è possibile sostenere lo sviluppo del linguaggio denominando quello che ci circonda, fotografando ciò che osserviamo sia con gli occhi che con dei disegni .
• SUPPORTO VISIVO: supportare il racconto attraverso immagini può essere una buona tecnica per sostenere le competenze narrative dei più piccoli.

Per maggiori informazioni, consultate il manifesto di ATLAS Think Language First qui.