Il gioco ha una funzione importante nello sviluppo/crescita dei bambini. Con esso il bimbo matura e con esso emerge anche lo spirito di iniziativa e d’intraprendenza del fanciullo stesso; ma non solo: tale essenziale elemento permette di sviluppare il senso di comprensione e di empatia e prepara i ragazzi ai ruoli della vita, esercitando quindi una funzione sociale.

Perchè limitare l’intraprendenza dei nostri bambini?

Il gioco però non è solo questo, è anche una forma di comunicazione che esprime emozioni e sentimenti dei più piccoli e che svela la loro interiorità. Per questo motivo non deve  sparire dal mondo dell’infanzia. Accade tuttavia che le nuove generazioni non abbiano abbastanza spazio o tempo per giocare. In un contesto di vita come quello moderno, dove tutto è organizzato e prestabilito, infatti, è difficile trovare il tempo per svolgere  attività ludiche in cui siano i bambini stessi a scegliere in piena libertà e consapevolezza il gioco che vogliono fare.
La loro vita è costituita da troppi impegni: sportivi, scolastici e ricreativi, stabiliti con largo anticipo, scanditi settimanalmente e pianificati nei minimi particolari da figure adulte. In questo modo, però, viene minata la loro autonomia con il rischio sempre più frequente di osservare bambini stressati e annoiati a tal punto che non sono in grado di costruire situazioni di svago durature. Trascorrere, inoltre, il proprio tempo libero in luoghi controllati e creati a regola d’arte, limita la creatività dei più piccoli ma soprattutto inibisce l’intraprendenza e la capacità di  prendere decisioni. Alcuni bambini che si trovano in contesti sociali non organizzati, infatti, spesso non sanno cosa fare, non hanno inventiva e richiedono la presenza del genitore nell’attività di gioco col gruppo dei pari: insomma, i bambini di oggi sembrano proprio aver perso questa capacità, apparendo al contempo anche meno felici.

Che fare quindi per ovviare il problema?

Prima di tutto bisognerebbe trovare momenti di gioco libero non stereotipati e non basati su modelli commerciali di massa. Momenti in cui il bambino abbia la possibilità di dare spazio alla sua fantasia inventandosi attività ludiche senza la costante intromissione di figure adulte o andando a giocare in cortile o ai giardinetti. Successivamente si dovrebbero limitare (almeno parzialmente) gli impegni settimanali, spegnere il televisore, abbandonare videogiochi, tablet e creare tempo e spazio in modo che il fanciullo possa sperimentarsi e confrontarsi con il mondo reale, quello circostante, magari giocando con oggetti ordinari della casa o della natura, in quanto la potenza del gioco non è nel giocattolo in sé, ma nel bambino stesso. Occorrebbe poi bilanciare tempi di gioco solitario con quelli con il gruppo dei pari. Infine, quando l’adulto gioca con il bambino, sarebbe necessario instaurare una relazione ludica vera e autentica perché i bambini non hanno bisogno di rapportarsi con adulti-bambini, perciò se interagiamo con loro, facciamoli divertire senza assumere comportamenti/atteggiamenti infantili e quando è possibile portiamoli fuori facendo sì che il gioco non scompaia dalla loro esistenza: da grandi saranno adulti migliori! E allora buon gioco libero!

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