“Le emozioni al tempo del Coronavirus” è il progetto educativo sviluppato dal Dipartimento di scienze umane e sociali dell’Università di Bergamo con lo scopo di aiutare i bambini a prendere coscienza delle loro emozioni.


La rielaborazione del dolore vissuto in questi ultimi mesi di emergenza sanitaria dai bambini e bambine e dalle loro famiglie è un aspetto imprescindibile per poter guardare al futuro con positività e speranza.
Con questo obiettivo otto dottorandi in Formazione della persona e del mercato del lavoro, in collaborazione con il Centro di Ateneo per la Qualità dell’insegnamento (CQIA) hanno sviluppato il progetto educativo “Covid-19: il virus con la corona invisibile ma terribile. Le emozioni al tempo del Coronavirus, facendo propria una delle tradizioni bergamasche più apprezzate in Italia e all’estero: i burattini.

Un testo teatrale, rivolto a bambini della scuola primaria, incentrato sul tema delle emozioni (tristezza, paura, rabbia, disgusto, gioia, sorpresa), è stato messo in scena in un teatro di burattini e filmato.
I protagonisti sono Bortolì, con sua mamma Margì e suo papà Gioppino, che raccontano cosa sta succedendo in questo periodo in cui in città si aggira il Coronavirus.

Grazie all’aiuto del teatro dei burattini e dei personaggi si è scelto di mettere in scena le emozioni di base provate in questo periodo di isolamento, associandole ad esperienze complete vissute oppure viste dai bambini nelle proprie case, in modo tale da aiutarli a verbalizzare, accompagnando i genitori a condividerle e permettere loro di darne un nome.
Lo spettacolo è tradotto da un’interprete in lingua dei segni ed è disponibile anche la traduzione del testo in simboli di Comunicazione Aumentativa e Alternativa, per dare la possibilità di fruire lo spettacolo anche a bambini con disabilità uditiva o con difficoltà a usare i più comuni canali comunicativi.

teatro dei burattini

Il video dello spettacolo teatrale è disponibile su youtube ed è stato realizzato anche un tutorial sulla costruzione dei burattini a guanto affinché i bambini, accompagnati dagli adulti, possano mettersi in gioco in prima persona, con fantasia e creatività, inventando personaggi per raccontare nuove storie e diventare protagonisti, proiettando sul burattino i propri stati d’animo e le proprie emozioni.

Un’illustrazione più dettagliata del progetto e i link ai materiali sono disponibili nel sito del Centro per la Qualità dell’Insegnamento e dell’Apprendimento CQIA e del Dipartimento di scienze umane e sociali dell’Università degli Studi di Bergamo e sono a disposizione di operatori e genitori che ne vogliano fare uso in ambito educativo e formativo, senza fini di lucro.