Spesso il ritorno a casa dopo il parto ha un impatto forte sui neo genitori. È sicuramente oltre ad un lieto evento, il primo approccio ad una vita diversa, che porta con sé tanta gioia, ma che comporta necessariamente un pò di stanchezza per la sua gestione.

Per cui spesso i genitori (comprensibilmente) cercano soluzioni e chiedono informazioni avendo un ritorno che “patologizza” o mira a “correggere” tra varie cose anche i risvegli notturni del piccolo. A tal proposito si vendono per buone strategie che magari funzionerebbero pure, ma nel rispetto dell’età e dei bisogni del neonato o bambino, che costi avrebbero? Forse anziché puntare il dito sui genitori, contribuendo a fargli pensare che qualcosa sta andando storto, sarebbe più utile informarli sui ritmi del sonno del figlio e sui motivi dei risvegli.

I risvegli del bambino sono infatti fisiologici e hanno una loro funzione anche per lo sviluppo del cervello.

Molto sinteticamente potremmo dire che il sonno del bambino può essere paragonato a quello dell’adulto solo a partire dai 3- 5 anni.
Un bambino prima di questa età ha cicli del sonno più brevi dei nostri e le fasi di sonno leggero e sonno profondo si alternano in modo differente. Tra un ciclo di sonno e l’altro si verificano dei risvegli grazie ai quali il bambino soddisfa i suoi bisogni (come quello di vicinanza alle figure d’accudimento) e si riaddormenta.

Inoltre, durante la crescita, in alcuni periodi il ritmo del sonno raggiunto sembra regredire e anche questo è normale in riferimento alle tappe di sviluppo. Quando non rispondiamo al pianto di un bambino, lui non smetterà di svegliarsi, smetterà solo di piangere per chiedere il nostro intervento, avendo appreso che sarà vano esprimere un suo bisogno. Teniamo presente che questo accade per di più durante la notte quando svegliandosi si ritrova al buio, senza rumori e magari nella sua culla.

Per cui, mamme e papà, il vostro bambino è assolutamente normale!

I casi in cui si verificano veri e propri disturbi del sonno non riconducibili ad altre variabili sono molto rari e il mio consiglio è sempre quello di affidarvi (se voleste valutare la situazione) ad uno specialista che le analizzi tutte.
Il ritorno al lavoro, la casa, i bambini, sono componenti per cui i genitori necessitano di riposo, ma aiutarli ad appoggiarsi a qualcuno nella gestione dei figli o ad alternarsi tra loro forse sarebbe più adeguato rispetto al farli sentire in colpa e inefficaci.
Il fatto che un bambino dorma di più o più a lungo di un altro non significa che sia stato migliore il genitore, si tratta semplicemente di fattori individuali. Il ritmo del sonno si regolarizzerà con il tempo.