Sempre più spesso, in ambito medico e riabilitativo, nasce la necessità che figure specialistiche come quella del Dentista e del Logopedista, collaborino per lavorare insieme sulle problematiche orali di bambini e adolescenti.

Negli ultimi venticinque anni, la sinergia tra la figura logopedica (il logopedista lavora sui muscoli del viso) e quella medico-ortodontica (l’ortodontista lavora sulle equivalenti strutture ossee) ha garantito e garantisce ancora un lavoro di collaborazione preziosa sul campo, attraverso una presa in carico del paziente secondo una visione olistica nell’approccio alla prevenzione, valutazione diagnostica e riabilitazione delle problematiche orali.

È ormai noto come posture linguali scorrette, improntino la propria errata collocazione contro le arcate dentarie modificandone, nel tempo, l’assetto strutturale. Trattasi, per lo più, di bambini e/o adolescenti con deglutizione disfunzionale (atipica o deviata), condizione para-fisiologica per cui la lingua, anziché ingoiare la saliva, i liquidi e il bolo applicando un movimento in senso antero-posteriore (e cioè dall’avanti all’indietro) tenda piuttosto, come nell’infante, ad interporsi tra le arcate dentali in atteggiamento di suzione durante l’alimentazione, la respirazione, l’articolazione verbale fonatoria.
Tale errato atteggiamento comporta, negli anni, un mancato e adeguato sviluppo e adattamento della muscolatura del viso del bambino a quella dell’adulto (che a quanto pare non ha imparato a deglutire correttamente), nonché alterazioni di natura strutturale a carico del palato osseo e/o delle arcate dentali, generando le così definite malocclusioni.

Come per tutti, si giunge all’iniziativa di correggere la dentizione rivolgendosi allo specialista e decidendo così di indossare l’apparecchio ortodontico.

Purtroppo, però, accade spesso che la lingua, se utilizzata male, vada ad interporsi tra le arcate dentarie provocando nel tempo delle recidive, e cioè, denti che prima erano stati rimessi a posto grazie all’apparecchio dentale, adesso si ritrovano storti… di nuovo!
Come mai?

Perché la lingua rappresenta uno dei muscoli più forti del nostro corpo: ha una capacità a 360 gradi, con una inserzione solo posteriore ed una forza immensa, oltre a poter effettuare numerosi movimenti; nella bocca è da considerarsi come «il cane pastore, mentre i denti sono le sue pecore» (Andretta P.; Beghetto A.).
Compito del dentista è mettere i denti in asse. Compito del logopedista è quello di insegnare alla lingua, e dunque al paziente, come muoversi e posizionarsi regolarmente all’interno della bocca. Ciò è importante perché se non si lavora sul muscolo, e cioè se la lingua si muove male, l’assetto dei denti una volta rimosso l’apparecchio ortodontico potrebbe cambiare, e cioè potrebbero spostarsi di nuovo.
Come, impedire, dunque che questo possa accadere?
Rivolgendosi a specialisti del settore (ortodontista e logopedista) che lavorino insieme per un medesimo scopo: la salute e il benessere del paziente.

Si elencano le cause alla base di problematiche di errata postura linguale e di deglutizione disfunzionale:

– ipertrofia adenotonsillare;
– anormale crescita scheletrica del viso;
– vizi orali (suzione del pollice, onicofagia, masticazione di penne e matite per tempi prolungati, utilizzo di biberon e ciucciotto fino ai 4-6 anni);
– anchiloglossia (da frenulo linguale corto);
– problematiche del Sistema nervoso centrale (comunicopatie e altre patologie mentali);
– incidenti, traumi, ferite, tumori del cavo orale;

La collaborazione tra la figura dell’Ortodontista e del Logopedista viene svolta con impegno e assiduità per garantire al paziente un’assistenza a 360 gradi, lavorando, in tempi piuttosto brevi, sia sul mantenimento dell’estetica del sorriso, attraverso l’utilizzo di apparecchi ortodontici praticamente “invisibili”, sia sul recupero della funzione muscolare di lingua e altri muscoli del viso che riflettono la propria azione sulla dentatura del paziente.

Ce ne parlano il Dottor Marco Acanfora, esperto in ortodonzia dell’età della crescita, ortodonzia dell’adulto e gnatologia, e il Dottor Luca Acanfora, specialista in odontoiatria e protesi dentaria, chirurgia orale e implantologia: «I progressi scientifici moderni hanno condotto la medicina ad opportunità terapeutiche assolutamente inimmaginabili fino a 20 anni fa e così anche nel campo dell’ortodonzia specialistica possiamo vantare oggi successi terapeutici di assoluta eccellenza. Un primo pilastro su cui si fonda questa accelerazione del progresso scientifico internazionale è l’approccio interdisciplinare: noi ortodonzisti abbiamo iniziato nuove linee di ricerca e cooperazioni cliniche fianco a fianco con i colleghi pediatri, otorini, neurologi, fisiatri, posturologi, medici estetici, psicologi, ed in primis, i logopedisti.
Il risultato è che possiamo perfezionare le nostre diagnosi, arricchiti dalle conoscenze delle altre discipline mediche, trovando spesso le cause delle malocclusioni in distretti diversi, come la respirazione orale, o viceversa identifichiamo nella bocca l’origine di un problema che sembrava lontano, come ad esempio in alcuni tipi di mal di testa, problemi cervicali o di crescita scheletrica della schiena, la cui frequenza talvolta aumenta con alcune discipline sportive.

Le nostre terapie diventano più efficaci, si espande il campo di azione dell’ortodonzia moderna, fino a trattare le malocclusioni dei nostri piccoli pazienti con un approccio attento a migliorare l’armonia di crescita del volto e del profilo. Il secondo pilastro di questo progresso è nella tecnica: oggi disponiamo di una vasta gamma di apparecchi ben più confortevoli d’un tempo. I reparti di ricerca più avanzati al mondo sperimentano i nuovi apparecchi pediatrici avvalendosi anche di psicologi che ne valutino la tollerabilità da parte dei piccoli pazienti.

Disponiamo di tecniche ortodontiche molto avanzate con apparecchi trasparenti che si vedono molto poco, o addirittura apparecchi fissi completamente invisibili, montati sul versante interno dei denti, che molto bene si integrano nella vita di relazione dei giovani e più adeguatamente rispettano quella fragilità psico-emotiva che interessa i nostri adolescenti. Dare attenzione a questi aspetti è oggi più che mai doveroso, consapevoli oggi più che mai di quanto sia importante la cura delle malocclusioni».

Mentre nel passato eravamo abituati a vedere indossare apparecchi ortodontici in ferro, esteticamente discutibili e, soprattutto, molto evidenti; oggi, c’è la possibilità di indossare apparecchi ortodontici praticamente “invisibili”, facili da indossare e da rimuovere (all’occorrenza), che hanno sancito una vera e propria rivoluzione nel modo della cura dei denti. Ma la più grande rivoluzione nel mondo della medicina e della riabilitazione, nasce proprio quando più figure specialistiche lavorano per uno scopo comune: il benessere fisico, psicologico, estetico di grandi e piccoli pazienti!