“Mio figlio ha 3 anni e si tranquillizza solo alla vista del ciuccio; la mia bambina, stessa età, beve il latte dal biberon; il mio ha 6 anni e si addormenta col dito in bocca”

Ecco tre esempi molto comuni e diffusi di comportamenti assolutamente scorretti. L’utilizzo del ciuccio, del biberon e la suzione del dito sono fra le principali abitudini viziate che acquisiscono i bambini nel corso dello sviluppo.

Sentiamo spesso questo termine “viziate” ma ci siamo mai, realmente, chiesti il perché?

Si definiscono “viziati” perché si tratta di comportamenti che assumono un importante valore emotivo nel corso della crescita. Se adoperati, infatti, moderatamente nelle prime fasi di vita possono risultare funzionali, ma, un loro uso prolungato (come negli esempi), determinerà invece una condizione inappropriata e decisamente problematica.

uso ciucciotto

Che cosa accade?

  • L’uso protratto del ciuccio comporta il persistere di meccanismi deglutitori scorretti, caratterizzati da una postura linguale bassa contro gli incisivi con conseguenti ripercussioni negative sulle funzioni orali e sullo sviluppo oro-facciale;
  • durante l’allattamento artificiale, differentemente da quello fisiologico, la fuoriuscita rapida del latte dalla tettarella, senza alcun tipo di sforzo da parte del piccolo, determinerà una riduzione del tono muscolare della lingua e delle labbra;
  • la suzione del dito impedisce alla lingua di assumere la sua posizione fisiologica e ne limita il suo movimento con la conseguente mancanza di sperimentazione di nuovi punti di ancoraggio necessari alla produzione di determinati fonemi e alterazioni anatomo-funzionali.

Quali sono le conseguenze?

  • Deglutizione disfunzionale: persistenza della deglutizione infantile oltre il periodo ritenuto fisiologico;
  • malocclusioni: scorretta relazione tra le due arcate dentarie o tra i singoli elementi dentali;
  • alterata pronuncia di alcuni fonemi: i movimenti della lingua e del palato sono limitati pertanto possono presentarsi alterazioni nella pronuncia dei suoni r, s, z, ci, gi, gli;
  • deformazione del palato: presenza di palato ogivale ovvero stretto e incavato verso l’alto;
  • alterazioni posturali;
  • otiti ricorrenti: il mal posizionamento della lingua limita la contrazione del muscolo deputato all’apertura della tuba di Eustachio, fondamentale per la ventilazione dell’orecchio medio.

Fino a che età?

Le linee guida nazionali per la promozione alla salute orale in età evolutiva stabiliscono la sospensione dei vizi orali intorno ai 24 mesi e non oltre i 3 anni di età.

A chi rivolgersi?

Qualora l’uso del ciuccio, del biberon o la suzione del dito vengano protratti a lungo, determinando così un’alterazione delle strutture anatomo-funzionali, sarà necessario un colloquio con il logopedista che avrà il compito di ripristinare un corretto posizionamento della lingua e delle funzioni orali ad essa correlate.
Naturalmente il logopedista da solo non basta, la collaborazione dei genitori è essenziale.

Cosa possono fare mamma e papà?

Innanzitutto bisogna chiedersi: “Lo vogliamo davvero?” il primo punto fondamentale è la motivazione e la costanza reale da parte dei genitori.
Il distacco da biberon, ciuccio o dito deve avvenire in periodi tranquilli della vita del piccolo in e in maniera graduale, riducendolo in un primo momento durante il giorno e poi successivamente nella notte.
Consiglio: Spesso è utile stabilire con il bambino piccoli obiettivi da raggiungere creando anche una sorta di narrazione con storie illustrate che renderanno più divertente l’intero processo.

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