Avere il pollice verde mette il bambino in contatto con la natura, con una stimolazione del suo senso di responsabilità, favorendo al contempo la socializzazione ed una attività motoria efficace.
L’ortoterapia nasce negli anni cinquanta, negli Stati Uniti ad opera di Benjamin Rush, padre della psichiatria americana, che sfruttò questa meravigliosa esperienza per il trattamento di patologie mentali. Successivamente tale pratica è arrivata anche in Italia e più precisamente a metà degli anni ’90. Nel nostro Paese, però, la figura dell’ortoterapista non è ancora riconosciuta e lavora in equipe con fisiatri, psichiatri, psicologi, neuropsichiatri infantili, assistenti sociali ed educatori.
La realizzazione di un orto rappresenta, secondo la più recente letteratura scientifica, una attività vincente in termini di lavoro ed impegno, con conseguente rafforzo della autostima del bambino nel suo piccolo mondo, un mondo facente parte di una società in cui tecnologia, videogiochi ed ambiente urbano spesso gli impediscono di esprimere le proprie potenzialità, scaricare le proprie ansie, in pratica vivere adeguatamente, “conditio sine quae non” per una crescita sana in termini non solo psichici ma anche fisici. L’ortoterapia si basa sul principio dell’esistenza dell’affinità tra uomo e natura ed è praticabile anche con i bambini. Pur nascendo come terapia medica, sono certi i benefici in termini mentali e motori connessi alla coltivazione di piante ed ortaggi nei bambini, soprattutto in quelli”sani”. Passare del tempo all’aria aperta e sporcarsi le mani di terra offre tanti vantaggi.
Perché non far vivere questa esperienza ai nostri figli?
In questa maniera scopriranno l’antico rapporto uomo-natura, un rapporto benefico e salutare. La progettazione di uno angolo verde, con le innumerevoli attività ad esso connesse, non richiede grandi spazi né molti strumenti, ma solo tanta buona volontà da parte di tutti: medici, educatori, bambini e perché no anche genitori. Non esistono controindicazioni all’ortoterapia. Per vivere e far vivere questa bellissima esperienza bastano un paio di cassoni di legno, della terra, dell’acqua, sole e creatività.
Ecco alcuni vantaggi dell’ortoterapia per i bambini:
• migliora la capacità di apprendimento: imparare il nome delle piante, la ciclicità delle stagioni, i tempi della semina e della raccolta, organizzare lo spazio nell’orto, stimola la concentrazione e la memoria;
• aumenta la percezione di se stessi: il bambino acquisisce abilità che rafforzano la percezione di se stesso;
• rafforza l’autostima: il bambino ha un ruolo attivo e può vedere e gustare i frutti del suo “lavoro”;
• favorisce la socializzazione: il bambino si sente parte di un gruppo;
• stimola il movimento: scavare, seminare, annaffiare, potare e raccogliere i frutti sviluppa la motricità, il coordinamento occhi-mani e la forza nelle braccia.
Studi recenti hanno concluso che quando i bimbi coltivano un orto imparano a conoscere e a gustare gli alimenti che la natura ci regala per farci stare al meglio e in salute. Pomodori, fagiolini, erbe aromatiche, lattuga e bietole diventano più buoni se coltivati, visti crescere e raccolti dalle loro candide manine.
Sarebbe quindi importante che scuole, ludoteche, enti o associazioni, promuovessero progetti naturalistici, in cui ad esempio, due volte a settimana per due ore al giorno, i bimbi possano potenziare con passione, attraverso vasi e semini, foto, disegni e video la loro creatività e la loro motricità. Bellissima “experientia”, da provare.
Ottimo invito! Con l’alternanza scuola-lavoro dovrebbero essere attivi alcuni progetti di questo tipo al momento. Confidiamo che il numero cresca sempre più.