I programmi individuali di motricità e musicoterapia vengono realizzati con specifici brani musicali per stimolare e/o migliorare le abilità sensoriali, percettivo-motorie di bambini con handicap fisici-mentali.

Ciascun bambino possiede un ritmo corporeo naturale nonché una differente capacità di adattamento all’andamento di un’attività proposta dall’esterno; pertanto ogni programma di motricità dovrà essere scelto in base alle reazioni, ai bisogni e alle capacità comunicative dello stesso.
Tuttavia ogni programma inizia e termina con un leitmotive atto a creare una sorta di ”rituale” necessario per offrire un ambiente contenitivo in cui il bambino, riconoscendo la situazione, possa sentirsi sicuro.
E, se da una parte, imparerà ad affrontare le proposte e le attività che seguiranno, dall’altra, gli verrà assicurata una struttura cognitiva che, sollecitando la sua attenzione, fornirà una valida base per il processo di apprendimento.
Ogni movimento del corpo verrà accompagnato in tutto il suo svolgimento da un motivo ritmico-melodico che ne riproduce il tempo e l’andamento divenendo il ”segnale distintivo” di ogni attività, incoraggiando, in tal modo, la partecipazione e favorendo la comprensione degli eventuali elementi linguistici correlati. Il fenomeno sonoro diviene così una sorta di supporto ”plastico” che accompagna l’attività della persona e, allo stesso, la stimola e la rafforza. Tutto ciò farà acquisire una maggiore percezione dello schema corporeo in relazione a se stesso, agli altri, agli oggetti e allo spazio circostante.

I programmi si suddividono in:

– Attività motorie centrate maggiormente su di sé dove l’influenza propriocettiva è notevole come nel dondolio, nel roteare, nella caduta;
– Attività motorie maggiormente rivolte verso l’esterno dove la dominanza propriocettiva è più attenuata poiché sovrastata dal fatto che il bambino deve adattarsi alle differenti direzioni degli spazi e allo scopo di rinnovare il suo piacere senso-motorio: l’equilibrio, la corsa il salto verso il basso.

Il dondolamento, per esempio, è un’attività appassionante nella quale il bambino libera la propria energia, placa le proprie tensioni interne abbandonandosi ad uno stato di sogno e di benessere che nasce dal desiderio profondo di ritrovare una condizione tonicoemozionale neonatale con contatti e scambi intimi con l’altro che provocano un piacere e una quiete necessari per acquisire fiducia.
In conclusione dondolare, girare, cadere sono attività motorie che favoriscono l’attivazione del binomio equilibrio /disequilibrio agendo di conseguenza sul tono del bambino.
Tali attività che riguardano la propriocettività corrispondono a tutta una dimensione della vita emozionale profonda e svolgono, inoltre, un ruolo importante per quanto riguarda l’affinamento e la modulazione delle percezioni cinestesiche partecipando notevolmente all’affermazione del piacere del movimento, alla strutturazione dello schema corporeo e al piacere di essere.
 
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