La musica è da sempre intesa come una forma d’arte con delle forti potenzialità educative, terapeutiche e comunicative che la rendono uno strumento che facilita la comunicazione, lo scambio educativo e l’attaccamento tra mamma e bimbo. Attraverso la musica questi intraprendono un percorso volto al soddisfacimento di necessità psicologiche, fisiche ed emotive.
La Musicoterapia, quale facilitatore della comunicazione, diventa strumento efficace nello sciogliere un “blocco emotivo” dovuto anche ad una quotidianità difficile. Purtroppo questa è una situazione che, ancora oggi, si ritrovano a vivere tante donne e con loro, indirettamente, anche i loro bambini modificando così la relazione madre-bambino.

Vi è da sottolineare che gli aspetti che nascono da un’esperienza musicale sono strettamente legati a quelli che vengono definiti “aspetti fisiologici”.

A tal proposito possiamo fare l’esempio legato all’ascolto di una melodia lenta, che deriva dalla tradizione musicale classica. Si può affermare che, attraverso l’ascolto di determinate melodie, si riducono i livelli di attivazione dell’organismo, diminuendo la pressione arteriosa o il battito cardiaco.
Ancora oggi, ad ognuno di noi, capiterà di sentire lo stomaco chiuso o il cuore in gola in situazioni stressanti e, andando a riflettere su queste esperienze, è scontato sottolineare come il corpo sia lo sfondo di tutti gli eventi psichici e questo ci porta a considerare “normale” il legame tra mente e corpo.
A tal proposito nel corso dei secoli si è assistito ad un ampio dibattito riguardo questa interazione tra corpo e mente che va da Platone ai nostri giorni. Nello specifico, relativamente alla prima infanzia e alla relazione di attaccamento, le opportunità che la musica offre riguardo allo sviluppo cognitivo, linguistico e relazionale del bambino e rispetto al funzionamento, al benessere e alla condivisione dell’affettività positiva nella coppia genitore-bambino, sono state ampiamente dimostrate negli ultimi decenni. La relazione di attaccamento, infatti, si basa sulla regolazione interattiva e reciproca degli stati psico-biologici e di conseguenza emozionali di madre e bambino; durante episodi di sintonizzazione reciproca all’interno della diade, la musica e gli scambi ritmici e melodici possono diventare strumenti fondamentali per il benessere della coppia, dal momento che stimolano e rafforzano gli schemi di interazione strutturati e flessibili basati sull’alternanza dei turni e quindi su un consolidato sistema di aspettative reciproche, su cui la sicurezza della relazione di attaccamento può fondarsi.

Le esperienze musicali tra madre e figlio vanno a stimolare e a sostenere lo sviluppo dei processi cognitivi, linguistici e d’integrazione delle informazioni provenienti dal mondo esterno. Inoltre tramite la musica, il bambino ha la possibilità di raggiungere con maggiore facilità e continuità compiti evolutivi cruciali come il ritmo legato alla veglia e al sonno.

Questo processo comunicativo, legato alla musicalità tra lo scambio madre-bambino, viene costruito su un ritmo musicale flessibile, condiviso dai membri della diade che vanno a modulare l’intonazione, l’intensità, il tempo, in modo da adattarsi al partner e questo è fondamentale affinché vengano scambiate informazioni sul proprio stato emotivo, andando così a rafforzare il legame tra madre e figlio. La Musicoterapia vuole sottolineare come la musica, nella prima infanzia, sia uno dei principali mezzi di comunicazione tra adulto e bambino.