Subito dopo la nascita, il bambino dovrebbe essere adagiato sul ventre della mamma.

Questo importantissimo contatto “pelle contro pelle” trova nel silenzio tutta la sua capacità di comunicare. Da questi primi momenti in poi il contatto si farà sempre più profondo e consapevole e il linguaggio non verbale li unirà per molti mesi. Un tempo si credeva che i neonati fossero poco sensibili, oggi sappiamo che il bambino sperimenta il contatto col corpo della madre fin dalla gestazione, conosce il mondo innanzitutto attraverso la pelle.
Sensazioni di caldo, freddo, morbido, duro, sono in grado di strutturare la sua esperienza.
La pelle del bambino ha un grande desiderio del contatto con la madre, e tramite questo si nutre, si sazia, si rilassa, mangia di più, dorme meglio, si abbandona alle mani della madre, roseo, caldo e luminoso, consente persino ai bimbi nati pre-termine o sotto peso di progredire più velocemente rispetto ad altri non massaggiati.
Inoltre il contatto rafforza il legame fra genitori e bimbo, consentendo di sviluppare una relazione basata su un linguaggio comprensibile al piccino, linguaggio che conforta, rassicura e nutre il suo corpo e la sua anima.

Così, come gli animali leccano i loro cuccioli, il neonato, accarezzato in tutto il corpo, attiva le sue funzioni vitali.

Sulla pelle milioni di terminazioni nervose mandano messaggi al cervello limbico dove le sensazioni vengono elaborate, nel primo anno di vita, in sentimenti, immagini, pensieri e parole. Nei primi giorni e nelle prime settimane di vita, in contatto con la madre, il bambino crea un sistema di risposte affettive e motorie, che è alla base della formazione del senso del Sé. Lo sviluppo nei periodi successivi dipende da questo periodo.
Quando cominciare?
Nessun massaggio propriamente detto va fatto prima che il bambino abbia compiuto un mese. Nei primi tempi si tratta di ‘toccare’, di sfiorare il piccolo, piuttosto che praticargli un vero massaggio. è sufficiente che le vostre mani seguano il percorso del corpo e che il corpo si senta in contatto con le mani della mamma. All’inizio le mani dovranno essere leggere, meglio ancora: carezzevoli. Poi, poco alla volta, lascerete emergere l’energia, senza però metterci forza. Attraverso di voi passa un’energia, ed è quella che vi guida, ma a condizione che siate presenti e amorevolmente coinvolte. In quel momento, siete, in un certo senso, uno strumento. Più sarete rilassate, meglio passerà al bambino tale energia.
Quanto deve durare il massaggio?
Fino che il bambino ha pochi giorni, si tratta solamente di carezze, di sfioramenti, che devono durare soltanto pochi minuti. Di giorno in giorno, la durata si allungherà, la tecnica diventerà più precisa e voi diverrete sempre più esperte. E quando il bambino avrà circa un mese, la seduta avrà raggiunto la durata dai venti ai trenta minuti. Il massaggio va fatto molto lentamente, e sarà in seguito a questa lentezza che vi renderete conto di essere diventate veramente esperte.
Il massaggio alimenta la fiducia nell’adulto e instaura nei piccoli la consapevolezza di un tocco buono, che può aiutarli nella vita a riconoscere i tocchi cattivi e poi, come dice mia figlia di cinque anni: i massaggi di mamma sono “riaggiustibili”.
Mamma, per dedicare tempo e attenzione allo sviluppo del tuo bambino ritaglia un piccolo spazio nella tua frenetica giornata, migliorerai la sua vita e la tua.