Si è chiuso un ciclo, quello del lockdown e della timida “fase 2”, e si apre una riflessione costruttiva su quello che è rimasto di questo periodo nella relazione tra bambini e mamme. Se lo è chiesto FABA, che lavora con i bimbi perché produce un raccontastorie pensato per loro, e ha indagato, con un sondaggio sulla community di FattoreMamma, cosa le mamme hanno imparato dai loro bimbi in questo periodo, ma anche quali sono le necessità adesso e nell’estate che verrà, facendo i conti con una realtà ancora incerta.
“Siamo impegnati nella divulgazione dell’importanza dell’ascolto e di coltivare giochi educativi, anche in un periodo come questo che stiamo attraversando. Viviamo in profondità la relazione tra mamma e bambino” commenta Veronica Balbi, responsabile marketing di FABA, il dispositivo audio che, con i suoi tanti personaggi sonori, riproduce storie e filastrocche. “Per questo, ci siamo chieste cosa di buono sia nato nella relazione genitoriale durante il lockdown, ma anche quali siano i bisogni dei bambini adesso e come si delinea l’estate 2020, tra paure e desideri”.
Al sondaggio hanno risposto 635 mamme di tutta Italia con figli di almeno 1 anno di età. Ecco cosa è emerso.

Cosa ci hanno insegnato i bambini tra quarantena e fase 2

Se c’è una cosa che i bambini hanno fatto riscoprire alle mamme in questo periodo è il valore della fantasia: “Ci siamo riscoperte compagne di giochi, abbiamo dato fondo alla creatività e questo tempo dilatato, forzosamente insieme, ci ha insegnato a conoscerli meglio anche sotto aspetti nuovi” ha sottolineato Balbi. “È quanto ci ha detto il 52% delle mamme”.
Di questo periodo resterà anche una maggiore conoscenza dei propri bimbi anche sotto aspetti nuovi (38%), una maggiore resilienza (31%) e il grande insegnamento della pazienza. Non tutto il male viene per nuocere quando si parla della relazione con i figli durante il lockdown: resteranno, infatti, anche nuove abitudini e nuovi “riti” che accompagneranno mamme e bimbi anche nei mesi a venire (42%). E soprattutto, resterà una relazione più solida, che esce rafforzata dopo aver attraversato insieme un periodo difficile (34%).
Durante la quarantena, le attività che maggiormente hanno dato supporto alle mamme nella relazione con i bimbi sono state tutte quelle da “fare insieme”: piccoli laboratori e attività creative, cucinare (43%), ma anche il gioco fisico (come ballare, rincorrersi) e tanto ascolto o lettura insieme. Il potere dell’ascolto è stata una piacevole scoperta per quasi il 20% delle mamme. È proprio durante l’ascolto che molte mamme vedono un momento di apprendimento e relazione importante: quasi il 50% dei bambini commenta o chiede spiegazioni di alcuni passaggi del racconto, il 40% studia con cura le immagini (se si tratta di un libro), mentre il 30% impara nuove parole e concetti anche astratti e per il 30% l’ascolto è un momento rilassante.

In attesa del “via libera” alla socialità!

Ora però quello che serve davvero ai bambini, secondo la maggioranza delle mamme (85%), è un ritorno alla socialità: giocare con altri bambini è fondamentale per la crescita e proprio la mancanza di scambi con altri bimbi è l’aspetto che più preoccupa per il benessere psicologico ed emotivo dei piccoli. In effetti, il 50% delle mamme auspicherebbe un rientro alla scuola materna o primaria, anche se fosse in forma diversa da come la conosciamo. Sono gli stessi bambini a chiedere di tornare a scuola, è il 50% ad esprimere questo desiderio. Non hanno invece bisogno di vacanza, almeno secondo le mamme: solo il 17% lo indica come una necessità in questo momento. E se la mancanza di relazioni sociali con i coetanei è la maggiore preoccupazione (68%), non manca il timore per il mondo che verrà (40%): distanziamento sociale, lontananza dai nonni, mascherine per i piccoli, come sarà la scuola che verrà e poi il timore per il contagio (34%), una paura che non abbandonerà le famiglie nonostante la riapertura.

E ora vacanze… o no?

Guardando all’estate, con asili e scuole chiuse, è il lavoro femminile a farne le maggiori spese: il 40% rinuncia a lavorare (usufruendo di ferie, congedi, cassa integrazione e altre forme), mentre il 27% farà affidamento sui nonni per poter lavorare; solo il 9% si affiderà a baby sitter.
E per le vacanze 2020, quello che proprio non può mancare secondo le mamme italiane è il mare (lo pensa il 50%), anche se per altrettante non importa tanto il “dove” ma il “come”, che deve essere in un luogo con aria pulita e ricco di attività all’aperto. Solo il 12% delle mamme sogna la vacanza in un resort con animazione e tanto divertimento.
“Quello che per ora si delinea – conclude Balbi – sono vacanze che definirei prudenti: il 41% resterà a casa e farà tante gite e attività all’aperto, mentre il 25% pensa di affittare una casa o residence, cercando di evitare luoghi affollati e chi potrà andrà nella seconda casa nella propria regione (11%) o fuori regione (17%)” .