Conosciuta su Instagram e Tik Tok come @ladottoressadeibambini, Valentina Paolucci, pediatra, dedica la sua vita online e offline ai più piccoli e ai genitori.
Medico da oltre 10 anni, oltre che mamma di 2 splendide bimbe, sin dall’infanzia ha avuto una grande passione per i bambini ed il loro mondo.
“Quando mi sono iscritta a medicina – racconta a Baby Magazine – non avevo dubbi che la mia vita sarebbe stata nella pediatria, cosi sin dal terzo anno di università ho frequentato i reparti di neonatologia. La mia mission è: stare dalla parte dei bambini ed accrescere costantemente le mie competenze per metterle servizio delle loro famiglie. Così dopo la laurea ed essermi specializzata in medicina generale, sono riuscita a realizzare il mio sogno ed entrare nella tanto ambita scuola di specializzazione in pediatria. Seguo le famiglie accompagnandole dalla nascita dei loro bimbi all’adolescenza”.
La dottoressa Paolucci utilizza un approccio basato sulla medicina integrata che sfrutta le conoscenze delle medicina omeopatica e quella allopatica, più “tradizionale”. Sostiene la genitorialità ad alto contatto, il babywearing e l’allattamento al seno, anche oltre i 2 anni ove le mamme e i loro bimbi lo gradiscano. Negli anni ha sviluppato competenze in vari ambiti come la nutrizione vegana e vegetariana, oltre che quella onnivora(applica l’autosvezzamento), la genetica e la neurologia.
Le abbiamo fatto qualche domanda per capire cosa l’ha spinta a condividere le sue conoscenze online con i genitori.
– Come mai ha deciso di creare un profilo di divulgazione su Tik Tok e Instagram? Pensa che i social in questo campo possano avere realmente un valore e favorire la diffusione di informazioni scientifiche corrette?
Ho cominciato la divulgazione online su spinta di mio marito, chirurgo plastico e molto “più social” rispetto a me. Penso che le potenzialità dei social media siano molto grandi. Ormai la divulgazione scientifica passa principalmente da internet, i genitori sono alla costante ricerca di informazioni affidabili e facilmente fruibili. I social rappresentano un canale preferenziale.
– Quanto lavoro c’è dietro un profilo come il suo?
Dedico almeno un paio d’ore al giorno, sia per creare contenuti che per rispondere alla miriade di domande che mi arrivano.
– Come sceglie gli argomenti dei post?
In parte dalle domande che mi rivolgono più spesso, in parte dall’esperienza delle richieste più frequenti che mi pongono i genitori in visita. Poi ci sono argomenti come l’allattamento e l’alto contatto che sento come una mission e li affronto molto spesso.
– Avere genitori più informati la aiuta nel suo lavoro?
Assolutamente si. Ormai è tempo di abbandonare vecchi miti che per decenni hanno solo complicato la vita dei genitori.
– Come aiutare gli utenti a riconoscere profili attendibili e fake news?
Sicuramente è importante valutare la quantità dei contenuti. Le fake news non hanno fondamenti scientifici e chi le diffonde difficilmente è un professionista.
– La sua è una community tutta al femminile o nota un interesse crescente anche nei papà?
Nella pratica clinica ci sono moltissimi papà ormai sempre più presenti ed intressati. Sui social 90-95% mamme.