Manca poco all’inaugurazione della mostra “I colori delle emozioni”, un’esposizione collettiva promossa da Associazione Mercurio. Un evento che ripercorre il percorso educativo che l’associazione Mercurio ha attivato nelle Scuole Primarie di Milano e Lombardia per promuovere il benessere psico-emotivo tra i bambini, invitandoli a conoscere ed esprimere al meglio se stessi, liberamente e senza paura di essere giudicati.
Abbiamo parlato del progetto, che continuerà anche per il prossimo anno scolastico, con Matilde Battistini, Segretaria Generale di Associazione Mercurio
Com’è nata l’idea di un progetto che permettesse l’espressione di emozioni attraverso l’arte?
Associazione Mercurio mette da sempre al primo piano lo sviluppo psico-emotivo dei giovani, utilizzando la creatività, l’interazione, l’emozione e l’ascolto come strumenti didattici.
Il linguaggio creativo è uno strumento di sensibilizzazione e formazione in cui crediamo molto, per migliorare la coesione del gruppo classe, rafforzare l’inclusione e il rispetto di sè e degli altri, incentivare l’emersione dei talenti, l’autonomia e la realizzazione personale degli studenti.
Abbiamo dato vita al percorso educativo per le Scuole Primarie ‘I colori delle emozioni’ per aiutare i bambini a esprimere il proprio mondo interiore, ideando questo percorso di sostegno psico-emotivo insieme a Paola Somaini, psicoanalista italiana della British Psychoanalytic Society.
Il progetto è nato nel pieno della pandemia, quando il mondo di bambini e bambine è stato stravolto da un nemico invisibile, creando in loro un grave malessere emotivo e un disagio profondo con livelli di ansia e di stress allarmanti.
In cosa consiste la tecnica dei “blind drawings” che è stata proposta nei laboratori ai bambini? E come mai è stato scelto il libro “Carolina e l’occhio dell’elefante”?
Consiste nel disegnare senza osservare il foglio: si tratta di una forma di gioco terapeutico, che aiuta a entrare in contatto con le emozioni e a esprimersi liberamente senza paura di essere giudicati. Il libro “Carolina e l’occhio dell’elefante”, scritto e illustrato da Paola Somaini, è uno strumento ponte, che favorisce il processo trasformativo della paura da un vissuto che provoca ansia a qualcosa che si può gestire e affrontare.
Attraverso la storia di Carolina, raccontata nel libro, i bambini iniziano un percorso fatto di momenti di gioco, lettura e disegno, alla scoperta della propria consapevolezza emotiva. Il testo è stato segnalato dall’Association of Child Psycotherapists di Londra per il ruolo di supporto che la sua lettura può svolgere a sostegno dei bambini e del loro benessere psicologico. I più piccoli si possono immedesimare nella protagonista del racconto, che prova le loro stesse paure e trova un modo per superarle. È dal suo esempio che parte il viaggio di esplorazione del mondo interiore che proponiamo in classe.
Come hanno accolto questo tipo di attività i bambini nelle scuole? Vi siete concentrati sulle emozioni suscitate dalla pandemia?
Abbiamo scoperto nei bambini che hanno partecipato al percorso un grande desiderio di aprirsi e condividere il proprio vissuto e i propri sentimenti. Dopo tanti mesi in cui le occasioni di relazione sono state duramente penalizzate, il laboratorio ha dato vita a momenti di dialogo e confronto significativi, che hanno consentito ai bambini di avvicinarsi, empatizzare con i compagni e comprendere l’importanza di non rimanere soli con le proprie fragilità.
Hanno potuto riflettere insieme e con noi, esprimendo timori, dubbi, bisogni e desideri, avviando una prima rielaborazione delle difficoltà e delle paure sperimentate durante il periodo pandemico e non solo. Sono emerse tante piccole e grandi preoccupazioni, che hanno sperimentato: il virus, ma anche la guerra, il cambiamento climatico e le sue incognite per il futuro.
La partnership con gli artisti che metteranno a disposizione dell’associazione le loro opere come è nata invece?
Associazione Mercurio ha coinvolto negli anni nei suoi progetti educativi tanti creativi, che hanno scelto di sposare la mission dell’associazione e che oggi siamo felici di avere nuovamente con noi, per questa meravigliosa mostra collettiva che racconta le emozioni, attraverso le loro opere.
La mostra ‘I colori delle emozioni’ è curata dai designer Lorenzo Palmeri, Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, da sempre vicini a Mercurio, che hanno selezionato i 42 artisti e designer che esporranno in ADI Design Museum e ci hanno accompagnato in questo percorso così speciale.
Da quanto tempo portate avanti questi laboratori? Pensate di riproporli anche in futuro?
I primi laboratori si sono svolti in piena pandemia, nell’anno scolastico 2020-2021, in modalità online. Nel corso dell’anno scolastico 2021-2022 siamo tornati nelle classi. Il progetto è cresciuto e siamo felici di aver potuto coinvolgere in questo emozionante percorso 12 scuole, 40 classi e oltre 950 bambini.
Abbiamo inoltre coinvolto il territorio e la cittadinanza, proponendo il laboratorio anche in occasione di appuntamenti istituzionali importanti per la città di Milano, come la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, La Settimana dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e la Giornata cittadina del Gioco.
Ora desideriamo fare ancora di più, continuando a promuovere il benessere psico-emotivo dei più piccoli. Nell’anno scolastico appena iniziato porteremo il progetto in nuove scuole di Milano e della Lombardia, che stanno aderendo alla nuova edizione del percorso.
Cosa vi ha lasciato questa esperienza a contatto con i bambini?
L’esperienza a contatto con i bambini rafforza in noi la convinzione che promuovere interventi mirati in grado di favorirne il benessere psico-emotivo sia essenziale, per aiutarli nel loro percorso di crescita. Il loro bisogno di esprimersi e di condividere il proprio mondo interiore, come ci testimoniamo insegnanti ed educatori, è forte ed è importante che tutti noi adulti siamo al loro fianco. L’impegno di Associazione Mercurio si rinnova ogni giorno per garantire a tutti e tutte la possibilità di guardare al futuro con maggiore fiducia.
Leggi anche: