Come dimostrato da alcuni studi, le motivazioni più comuni che inducono i bambini a non consumare la colazione sono la mancanza di tempo o il senso di sazietà che hanno nonostante il digiuno della notte (a causa di cene troppo ricche o consumate in orari vicini al momento del sonno). Sono le stesse motivazioni, soprattutto quella temporale, che inducono i genitori a non abituare i loro figli a fare colazione o a ripiegare su una brioches mangiata in macchina lungo il tragitto per l’asilo o la scuola.
Ma come ogni altro comportamento routinario, anche il fare colazione è un’abitudine che si può creare, che i genitori stessi possono favorire: la famiglia, infatti, sembra avere una forte influenza (addirittura esclusiva in età prescolare) sull’assunzione di abitudini.

PERCHÈ LA COLAZIONE È COSÌ IMPORTANTE?

Da un punto di vista nutrizionale la colazione è un momento importante della giornata (non a caso rappresenta il 15- 20% dell’apporto energetico giornaliero) specialmente durante l’infanzia e l’adolescenza. Diverse evidenze scientifiche dimostrano come il consumo quotidiano della prima colazione sia un fattore protettivo per lo sviluppo di sovrappeso/obesità: saltarla in età pediatrica determina una scelta inadeguata per la merenda, sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo; bambini e adolescenti che non fanno colazione presentano un minor senso di sazietà nell’arco della giornata, una maggiore assunzione di energia rispetto alle reali richieste, una scarsa assunzione di alimenti a pranzo, in particolare di frutta e verdura, salutari ma meno graditi dai più piccoli.

– Questo pasto interrompe il periodo di digiuno notturno del bambino, molto più lungo di quello di un adulto, perché per lui il sonno è necessario per un corretto sviluppo cerebrale, la memoria, rafforzare il sistema immunitario, etc. Al risveglio, quindi, avrà bisogno di una buona colazione per affrontare gli impegni della giornata.

La colazione, secondo studi recenti, presenterebbe dei benefici anche sulle funzioni cognitive di bambini ed adolescenti. Secondo gli esperti l’attività celebrale dei soggetti in età scolare potrebbe essere particolarmente sensibile agli effetti nutrizionali dovuti alla prima colazione, molto più di quella degli adulti, in quanto il cervello di un bambino utilizza più zuccheri. Attenzione, però, questo non significa proporre una colazione ricca in zuccheri: i consigli di una sana alimentazione e gli studi svolti sulle funzioni cognitive ricollegate alla colazione consigliano un pasto equilibrato in cui inserire non solo i soliti latte e biscotti, ma altri alimenti benefici per la salute e per migliorare l’attenzione del bambino.

Aiuta a creare una routine mattutina fissa che, per quanto possa dare l’idea di un’eccessiva rigidità, risponde all’innato bisogno del bambino di prevedibilità e sicurezza, favorendo in lui autostima ed autonomia.

COME INSERIRE LA COLAZIONE NELLE ABITUDINI ALIMENTARI DEL BAMBINO?

Per definizione un’abitudine è un comportamento che si stabilisce dopo ripetizioni frequenti di un’azione o attività e diviene tanto più forte e radicata quanto più quell’azione viene ripetuta.
Per inserire la colazione tra le abitudini alimentari del bambino, il primo passo è creare una nuova routine mattutina (o modificare quella già esistente). Questo comporterà, necessariamente, un cambiamento anche per mamma e papà, forse richiederà di anticipare di qualche minuto la sveglia, ma sarà un ottimo investimento per la salute ed il benessere di tutta la famiglia. Per introdurre una nuova routine è importante, innanzitutto, pianificarla, prendersi del tempo per rifletterci e capire quanto tempo sarà necessario. Ogni famiglia troverà la propria, più adatta alle sue specifiche esigenze ed ai suoi ritmi.

Un esempio può essere: alzarsi, andare in bagno, fare colazione insieme, lavare denti e faccia, vestirsi, guardare un cartone animato (se volete inserire qualcosa di piacevole, una sorta di premio, fatelo sempre come ultima azione, così da minimizzare la probabilità che si impieghi più tempo per esso), uscire di casa. Non bisogna aspettarsi che il bambino accetterà di buon grado il cambiamento, ripetendo alla lettera quanto proposto. Ma, armati di molta pazienza e di qualche piccola strategia, non sarà così complicato. Il segreto è sempre trasformare le attività in un gioco, in qualcosa di divertente che coinvolge il bambino.

Può essere utile, ad esempio, preparare una rappresentazione delle diverse attività che fanno parte della routine nell’ordine esatto in cui vanno svolte, una sorta di calendario giornaliero. Potrete sbizzarrirvi con cartoncini, adesivi, tessuti, tutto ciò che volete e, se il bimbo è sufficientemente grande, potrete coinvolgerlo nella creazione! Avere un promemoria visivo sarà utile sia per spiegare con anticipo, il giorno prima, la nuova routine al bambino, sia per quest’ultimo al fine di ricordarsi cosa va fatto, sia come supporto per favorire l’adesione alla ritualità dinnanzi a tentativi di sabotaggio (una sorta di accordo scritto). 

bimbi colazione latte

IDEE PER UNA COLAZIONE SALUTARE

Se è vero che i bambini mostrano in generale una spiccata preferenza innata per il dolce (oltre che per il salato) e tendono, invece, ad evitare ciò che è acido e amaro, è altrettanto vero che la percezione del gusto dolce dipenda anche dalle abitudini alimentari. Per questo motivo è possibile ri-educare il palato del bambino, rimodulando la sua percezione del dolce. In questo contesto la prima colazione può essere uno dei tanti momenti in cui svolgere dell’educazione alimentare a casa.

Abituare il piccolo a cibi troppo dolci, infatti, significa influenzare le sue scelte alimentari: la ricerca dimostra come bambini e adolescenti esposti ad alte dosi di zuccheri (caramelle, bevande zuccherate, etc.) considerino insipidi cibi più salutari come verdura e frutta, anche quella più zuccherina. Un buon esempio di colazione può essere rappresentato da idee semplici come pane, frutta secca (anche sotto forma di crema) e latte (vaccino o vegetale) o da qualcosa di più particolare come:
– yogurt intero bianco con cocco in scaglie e frutta fresca;
– pane, burro, cannella con una spremuta fresca;
– bruschetta con olio extravergine d’oliva e pomodorini freschi per gli amanti del salato.

E perché non provare, magari nel weekend quando si ha più tempo, delle colazioni di altri Paesi per solleticare l’interesse del bambino? Si può fare un viaggio in Marocco, direttamente nel nostro salotto, preparando dei baghrir (crêpes lievitate dalla superficie bucherellata) o msemen (pane sfogliato) con miele e succo di arancia, aggiungendo un frullato di avocado con latte ed il weekend successivo conoscere le abitudini francesi gustando delle crêpes farcite con confetture, conserve, marmellate, miele, creme spalmabili oppure con ingredienti salati come prosciutto e formaggio (si parla di un’eccezione da poter provare in tutta serenità all’interno di una sana alimentazione).

QUALI STRATEGIE UTILIZZARE PER INSERIRE CIBI PIÙ SANI A COLAZIONE?

Se il bambino non è abituato a fare colazione si può andare per gradi, aggiungendo gli alimenti un po’ alla volta, per abituare il piccolo alla nuova situazione: si può provare con un pezzettino di pane tostato ed un filo di crema di frutta secca, per poi aumentare le quantità.
Per i più restii iniziare con un alimento già gradito, alternandolo ad altri più in linea con una colazione salutare, può essere una buona strategia per introdurre la nuova abitudine. L’intervento graduale può essere un aiuto anche per quei bambini abituati a sapori particolarmente dolci: ridurre i cucchiaini di marmellata a colazione oppure proporre una crema di mela cotta insaporita con della cannella sono solo alcuni esempi per ri-educare il palato del bambino a gustare sapori meno dolci.

Come già sottolineato, inoltre, il comportamento dei genitori è fondamentale: anche mamma e papà dovranno fare colazione, assumendo uno stile alimentare più sano, mostrando il loro piacere nel fare colazione e nel mangiare cibi nuovi o poco graditi al bambino. In caso contrario sarà estremamente difficile convincere il piccolo della bontà di quel comportamento.

La letteratura sottolinea, infatti, come i bambini, se circondati da persone che mangiano, assumano più cibo e siano più propensi ad assaggiare alimenti che hanno visto essere apprezzati da chi mangia con loro. Con l’imitazione, inoltre, l’apprendimento è più immediato!

Gli obblighi e le minacce non favoriranno i nuovi assaggi del bambino, ma la pazienza, la disponibilità, la condivisione, l’esempio e la presenza in tavola ripetuta degli alimenti che si vogliono introdurre (es: un piccolo cestino con la frutta secca o fresca, o il barattolo di crema di frutta) saranno gli ingredienti migliori per favorire la curiosità ed il comportamento esplorativo del bambino. Sempre nel rispetto dei suoi gusti e delle sue preferenze: non a tutti può piacere tutto!

Dr.ssa Giada Giorgio

Dr.ssa Giada Giorgio

Psicologa, laureata in Scienze del Corpo e della Mente presso l'Università di Torino

 Formata nell’utilizzo delle tecniche cognitivo-comportamentali e di rilassamento, in mindfulness e mindful eating, nell’intervento cognitivo comportamentale su: disturbi dell’alimentazione in adolescenza ed obesità.

Dr.ssa Sara Pesaresi

Dr.ssa Sara Pesaresi

Biologa nutrizionista, laureata in Scienze dell'alimentazione e della nutrizione umana presso l'Università di Perugia

Si occupa di percorsi individuali o di gruppo trattando vari argomenti tra cui alimentazione complementare, allattamento, gravidanza, alimentazione in famiglia e disturbi alimentari.