Teniamo l’obesità lontana dai nostri bambini.

La prevenzione è l’unica arma vincente per contrastare la pandemia del secolo.
I problemi di peso e l’obesità infantile sono una realtà sempre più allarmante nel nostro Paese. Ciò che però allarma maggiormente è l’indifferenza dei genitori che continuano a rimandare il problema con un semplice “ma tanto crescerà in altezza e tutto si aggiusterà”. Il sovrappeso, in realtà, non è solo un problema estetico, ma, prima di tutto, un problema di salute.

Ma in che modo si può intervenire per contrastare quella che viene definita la “pantedemia” del nostro secolo?

La prima arma da attuare è la prevenzione: se il piccolo tende ad aumentare di peso, occorre intervenire subito, senza aspettare che ingrassi troppo.
Non esistono regole rigide, né ricette infallibili, basta adottare semplici accorgimenti comportamentali; soprattutto, una volta sensibilizzati al problema, i genitori non devono mai abbassare la guardia. Se, invece, il bambino è già “grassottello” bisogna correre ai ripari finché si è in tempo rivolgendosi agli esperti del settore quali pediatra e dietista, in modo da intraprendere un programma di educazione alimentare, che indirizzi il bambino a nutrirsi correttamente. In ogni caso il ruolo più importante resta quello dei genitori.

La consapevolezza del danno che l’obesità può arrecare alla salute del proprio figlio dovrebbe, infatti, far riflettere i genitori e portarli a sradicare comportamenti alimentari e abitudini scorrette consolidate nel tempo.
Può essere un compito arduo, ma non impossibile.
Occorre puntare sul coinvolgimento e non sui divieti, cercando di non colpevolizzare il piccolo se qualche volta cede alle tentazioni e non fare del peso un’ossessione.

 

Ecco alcuni consigli di natura pratica


Abituare il bambino a tre pasti regolari: una colazione non abbondante ma sostanziosa, un pranzo e una cena, intervallati da uno spuntino a metà mattina e una merenda il pomeriggio. Questo gli eviterà i “buchi” tra un pasto e l’altro e lo abituerà a non mangiare fuori orario.

Non premiare il bambino con trop-pi spuntini, specialmente se ricchi di zuccheri o comunque ipercalorici come merendine, gelati, bevande gassate, succhi di frutta.

Non insistere quando il bambino è sazio o non ha molta fame: il piccolo potrebbe mangiare solo per far
piacere alla mamma o per non essere sgridato; c’è il rischio di ingenerare in lui un rapporto distorto con il cibo.

Limitare l’introito proteico, alternando il consumo di carne, uova e formaggi, alimenti che non vanno mai somministrati insieme; preferire le proteine del pesce.

Abituare il bambino ai giochi all’aperto e all’attività fisica: è importante, per un corretto sviluppo; in movimento brucerà molte calorie.

Rispettare i ritmi sonno/veglia onde evitare l’instaurarsi di abitudini scorrette (sindrome dell’alimentazione notturna).

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