Decidere di essere madri obbliga a riflettere sulle priorità, ma non significa cancellare la propria individualità

Essere mamma oggi è una sfida continua! E non soltanto perché sembra impossibile destreggiarsi tra lavoro, casa e famiglia, ma soprattutto perché decidere di “mettere su famiglia”, nell’Italia odierna, richiede una consapevolezza e una forza d’animo che non tutti pensano di avere.
Tra problematiche economiche (vogliono tutti vestiti firmati!), incognite educative (ha già il cellulare? Ma se è solo in 1°elementare!) e culturali (cosa sono le righe di terza?!) c’è solo l’imbarazzo della scelta: le difficoltà, oggettivamente, sembrano infinite, e mille e uno i motivi che ci spingono a desistere dall’avere un figlio.

Ma prima ancora di riflettere sul come affrontare la vita con lui, ci si pone un interrogativo, quasi scontato e a volte sottovalutato: come capire se “fare la mamma” è proprio quello che voglio in questa fase della vita?
Essere madri è un’immensa fortuna, ma anche una grossa responsabilità ed è necessario ponderare con criterio la scelta (perché, sì, di scelta si tratta), per non trovarsi poi pentite e depresse ad incolpare nostro figlio per la privazione della libertà.
Spesso, la gestione di un neonato è più semplice di quanto si possa pensare e può essere un’avventura positiva e stimolante, se siamo pronti ad affrontarla e sappiamo a cosa andiamo incontro. Il cambiamento, senza dubbio, è evidente, ma non è necessario modificare totalmente la propria vita e le proprie abitudini e spersonalizzarsi per crescere un figlio. Vanno ripensate le priorità che ci diamo quotidianamente, sia per quanto concerne la cura della casa, che di noi stesse o del marito: avere un figlio obbliga ad un accudimento fisico, almeno in una fase iniziale, che non può prescindere dalla presenza materna e da una notevole dedizione in termini di tempo e di affetto.

A cosa devo rinunciare, in concreto, se voglio avere un figlio? È una scelta che spetta solo alla madre.
L’unica certezza è che il tempo diminuirà drasticamente per le cure che si dovranno prestare al bambino, tutto il resto viene a seguire. Perciò, se siete “donne in carriera” potete tornare al lavoro; se siete impeccabili ed ordinate in ogni occasione, sarete libere di truccarvi o fare shopping; se siete maniache della pulizia, avrete una casa ordinata, e così via.

L’unico aspetto veramente impossibile è fare tutto.
Qualcosa andrà sacrificato, sempre e comunque. Certo, non si tratta di rinunce per cui ne andrà della vostra vita, soprattutto perché, come l’avere un bambino, saranno una scelta vostra. Ognuna sarà libera di decidere se è prioritario, nella propria vita, passare la piastra sui capelli, o vedersi con l’amica del cuore per il caffè del sabato mattina. La vita non sarà meno bella perché a qualcuna di queste attività si dovrà rinunciare, perché dall’altra parte ci sarà l’affetto di vostro figlio.
Prima di mettere in cantiere un bambino, chiedetevi a quali cose potete rinunciare senza troppa difficoltà, così da non essere impreparate quando il tempo che avrete sarà ridotto. Vi sentirete sicuramente meglio e  più efficienti: avere un’idea di come saranno i programmi quando vostro figlio sarà con voi, vi darà sicurezza ed eviterà il panico del post-parto quando sarete a casa con il piccolo.

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