Il ritorno al lavoro può essere vissuto con tranquillità: i nonni sono una risorsa se si chiarisce e si concorda cosa viene chiesto loro.
Molte mamme, oggi più di ieri, non hanno la fortuna di poter stare a casa e crescere il proprio bimbo; soprattutto perché, in questi “tempi di crisi”, conservare un lavoro che possa contribuire al mantenimento della famiglia è molto importante. Chi può permetterselo, inserisce il figlio in un asilo nido; altri, invece, per necessità economiche o per scelta, si affidano ai nonni, materni o paterni, solitamente in base alla comodità di gestione degli spostamenti e degli orari. In questi casi si tende ad essere prodighi di raccomandazioni e consigli, come se i nonni non avessero mai visto un neonato o il loro stile educativo fosse obsoleto.
Sicuramente ogni epoca ha le proprie abitudini e credenze e ogni genitore tende a farle proprie, staccandosi in parte dall’educazione ricevuta, ma i nonni sono stati, in precedenza, essi stessi genitori e, se viene presa la decisione di affidarsi al loro sostegno, bisogna anche fidarsi e rendersi conto di non poter intervenire su ogni singolo aspetto.
Non esiste nonno che non vizi il nipote, a questo ci si deve rassegnare: tutti, seppur con le migliori intenzioni, concedono più di quanto sarebbe lecito e certamente più di quanto abbiano fatto con i propri figli. I bambini, però, capiscono molto velocemente con chi hanno a che fare e cosa possono permettersi di chiedere alle diverse figure educative, differenziando le proprie risposte.
Perciò è sufficiente che i genitori stabiliscano quali sono le regole (poche e chiare) per loro fondamentali e da cui nessuno può prescindere. Questo vale, a maggior ragione, se i nonni sono disposti a occuparsi dei nipotini lasciandoli nel loro ambiente e quindi i bimbi rimangono sempre in casa loro: le regole devono essere sempre rispettate, ed è quindi bene metterle in chiaro con i parenti che, seppur risorsa importante, non devono sostituirsi ai genitori nell’educazione dei figli ed è necessario che seguano le direttive da loro stabilite. Le regole non possono consistere in un lunghissimo elenco, altrimenti sarebbe impossibile anche solo ricordarle tutte: non è realistico che nonni, zii, baby-sitter debbano portare con sé un libro da consultare in ogni occasione.
Ogni famiglia stabilirà quali sono quelle poche linee guida imprescindibili, che ognuno deve rispettare e far rispettare, diverse da genitore a genitore, a seconda della propria cultura e stile di vita, nonché di ciò che la coppia ritiene importante e prioritario per sé. Su tutti gli altri “vizi“, ritenuti meno gravi, sarà necessario chiudere un occhio, sia per mantenere buoni rapporti con i parenti, sia per non incrinare la relazione “speciale” che nonni e nipoti instaurano, vivendo a stretto contatto.
I genitori, dal canto loro, hanno sempre e comunque l’obbligo di vigilare che l’educazione venga impartita secondo le proprie direttive, poiché, sebbene vi siano diverse soluzioni per la gestione extra-familiare dei bambini, sono sempre mamma e papà a dover essere i primi e più presenti educatori.
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