Quando il bambino comincia a sviluppare le sue “prime competenze” il genitore, che assiste a questo meraviglioso spettacolo, si trova a dover cercare l’equilibrio fra stimoli e protezione.
Eziologia: ”Un bambino in braccio alla mamma con una mano si aggrappa a lei e con l’altra esplora il mondo!”(1)
La relazione fra mamma e bambino, fra i genitori e il bambino influisce notevolmente nella voglia di esplorare e crescere del bambino stesso. Da un primo momento di assoluta dipendenza dell’adulto si passa alla prima voglia di ”indipendenza”del piccolo che manifesta attraverso le sue prime conquiste.
Tali scoperte, tali acquisizioni non avvengono di certo senza fatica.
Per camminare un bambino ha bisogno di tutta una serie di prerequisiti cui si deve affiancare la fiducia dei genitori.
Se un bambino, per la primissima volta, prova a muovere i suoi primi passi e viene fermato nella sua impresa dall’urlo della mamma o del papà in preda alla paura che cada e che si faccia male, che non sia pronto, svilupperà tutta una serie di paure e gli costerà fatica riprovare, avrà paura di fare qualcosa di sbagliato.
Se, al contrario, il bambino comincia a muovere i primi passi davanti a genitori disattenti, che non hanno dato alcun peso a quella conquista, è possibile che si “deprima” e non si senta stimolato a continuare anche perché, vista la grande fatica, non c’è stato alcun sorriso, alcun “bravo” che lo giustificasse al punto tale da ripetere l’impresa.
La frase winnicottiana rende perfettamente l’idea di come e quanto una madre (o un padre) debba “accompagnare” il proprio figlio in questo “cammino” verso le sempre più alte conquiste.
È ovvio che cadrà, che si farà male, che piangerà ma è anche ovvio che tutte queste esperienze saranno servite per crescere. E che fatica crescere! Per questo i genitori dovrebbero essere una presenza rassicurante capace di sostenere, incentivare e stimolare il bambino mettendo da parte, o comunque trovando il giusto compromesso, fra paura e stimolazione efficace!
Dobbiamo permettere ai bambini di crescere ed esplorare, di fare esperienza lasciando che possano condividerle con noi.
Dunque come dosare stimoli e protezione? Semplicemente cercando un vero e proprio equilibrio tale per cui proteggere non è vietare, non è sostituirsi ma garantire la propria presenza efficace. Un bambino che muove i primi passi ha bisogno, (dopo la fatica di ”aver comunicato al proprio cervello di muovere la gamba e poi il piede, alternando ritmicamente le gambe e portando il peso del corpo trovando equilibrio), di avere accanto un adulto significativo che gioisca insieme a lui per la conquista, che lo stimoli e lo invogli a riprovare questa e altre nuove esperienze.
Occorre che i genitori siano presenze efficaci capaci di porgere la mano laddove sia necessario e richiesto e, allo stesso modo di “mollare la presa”. Si diventa in questo modo una presenza non invadente capace di fungere da stimolo.
Gli occhi di un genitore orgoglioso, commosso e felice per la conquista del proprio figlio, sono il più grande stimolo di cui i bambini necessitano. Perché possano imparare è necessaria la vostra fiducia nelle loro capacità!