Bambine, bambini e adolescenti sono sempre più spesso protagonisti di pagine di cronaca allarmanti, che descrivono profili di persone disorientate, infelici, incomprese, a volte violente. Fatti che impongono una domanda: i minori, oggi, come stanno?

È a partire da questo quesito che nasce Genitori a scuola, il nuovo progetto formativo di Fondazione Hapax ideato e coordinato dalla psicologa, psicoanalista e filosofa Laura Pigozzi, pensato per chi si rapporta quotidianamente con bambini e adolescenti: mamme e papà, nonni, zii, volontari, babysitter, operatori sociali, chiunque desideri ampliare il proprio sguardo e acquisire nuove conoscenze utili per instaurare una relazione sana con il minore e funzionale al suo pieno sviluppo interiore.

Permettere alle nuove generazioni di realizzare il proprio pieno potenziale è la via più rapida ed efficace per assicurare una società giusta ed equa: è su questo presupposto che si fonda Mentoring, il programma con cui Fondazione Hapax offre supporto a tutte quelle figure che costellano la vita di un minore, e all’interno del quale prende avvio Genitori a scuola, progetto formativo che si articolerà in un percorso di lezioni online (in live streaming e successivamente caricate sul canale YouTube della Fondazione), gratuite e mensili, ciascuna curata da una o uno specialista di un determinato settore dell’età evolutiva.

Al termine di ciascuna lezione troverà spazio uno sportello di ascolto attivo per porre domande agli esperti, sciogliere dubbi e condividere esperienze. Genitori non si nasce, non è una “dote innata”. Come tutte le abilità che si acquisiscono nel tempo, genitori si diventa, grazie alla pratica – che rende familiare qualcosa che familiare non era – e alla teoria, l’unico mezzo che, insieme al buon senso, permette di riempire la pratica di significato e di profondità. Un percorso spesso a ostacoli ma da cui si ammirano spazi sconfinati, a volte spaventosi, senz’altro bellissimi.

Obiettivo di Genitori a scuola è quello di offrire sostegno e consapevolezza a chiunque si trovi ad affiancare un minore lungo il proprio percorso di crescita. Le lezioni affronteranno temi molto concreti a partire dall’analisi delle tre aree che, se correttamente equilibrate tra loro, contribuiscono al suo pieno sviluppo:

l’area evolutiva, è il campo della cura, dell’affetto, e soprattutto della regolazione del comportamento;
l’area della rappresentazione è il campo del simbolo, in cui il bambino costruisce la sua immagine del genitore e il genitore quella del bambino;
– l’area della triade papà-mamma-bambino. Saranno affrontate, con particolare attenzione, le problematiche derivanti dallo squilibrio della relazione reciproca di queste posizioni.

Genitori a scuola avrà inizio giovedì 14 novembre alle 18.30 con l’incontro La funzione della madre, curato dalla dott.ssa Laura Pigozzi, la quale approfondirà le dinamiche con cui il legame madre-figlio si salda già in utero attraverso la voce materna, e di come la mamma permetta al bambino di avere una prima esperienza di sé come individuo a sé stante.

Calendario delle lezioni

14 novembre 2024, ore 18.30 – Laura Pigozzi, La funzione della madre
La madre nutre il neonato, ancor prima che con il latte, con il flusso sonoro della sua prosodia vocale, ossia della musica che le sue parole intonano, ascoltata già in utero. Il figlio risponde con ecolalie e lallazioni, invenzioni sonore che sono una risposta alla madre ma anche un primo tentativo di individuazione di sé.
La fase dello specchio è il nucleo della funzione materna e rappresenta una prima possibilità per il bambino di avere esperienza di sé. Il non riconoscersi in uno specchio è un’esperienza sufficientemente diffusa e riporta alla primitiva fase dello specchio, che comincia verso la fine del sesto mese di vita, dove il bambino, per individuarsi sulla superficie riflettente, ha bisogno che la madre gli indichi che il bimbo riflesso è proprio lui.
L’esperienza spaesante del non riconoscersi immediatamente nello specchio è un po’ come una riedizione di quel primo incerto sapere di sé, condensata però in poche frazioni di secondo. Grazie alla parola della madre, che se ne fa garante, il bambino si può riconoscere con una “intuizione illuminante”.

12 dicembre 2024, ore 18.30 – Laura Pigozzi, L’allattamento
L’allattamento è un luogo in cui si costruisce l’esperienza affettiva del bambino, quella capace di condizionare l’incontro di un essere umano con la realtà. L’esperienza vitale dell’allattamento ha bisogno di equilibrio perché non decada in una pratica di dipendenza reciproca. Le pratiche di allattamento possono essere snodi importantissimi per arginare l’instaurarsi di una dipendenza. Uno dei primi legami mamma-bambino si costituisce intorno al latte, alla modulazione della voce materna e al volto sorridente della madre, momenti che diventano una ricompensa per il piccolo. Qui viene passato quel “sentimento della vita” che costituisce quell’argine alle difficoltà future. Chiariamente una madre può essere psichicamente nutritiva anche allattando col biberon, come potrebbe non essere affatto nutritiva allattando al seno. La lezione affronterà l’allattamento non solo
su misura ma anche con misura, quello che non lascia la madre esausta e che non iperstimola il neonato.

9 gennaio 2025, ore 18.30 – Jean-Marie Fossey, La funzione del padre
Il ruolo del padre oggi si è evoluto in modo significativo rispetto alle generazioni precedenti: i padri sono sempre più coinvolti nell’educazione e nella cura dei figli. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una messa in discussione delle norme tradizionali della mascolinità e molti movimenti per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere hanno sfidato le tradizionali strutture patriarcali. Questo cambiamento nella struttura dell’organizzazione sociale porta ovviamente a ripensare non solo cosa significhi essere donna o uomo, ma anche cosa significhi essere madre o padre. E proprio come la filosofa Simone de Beauvoir scriveva “Donna non si nasce, si diventa”, potremmo dire che padre o madre non si nasce, si diventa. Lo si
diventa attraverso il proprio viaggio, il proprio posto nel proprio lignaggio, la propria storia, attraverso gli incontri, in particolare quelli romantici, e soprattutto attraverso gli incontri con il bambino. Senza ignorare che il ruolo del padre evolve inevitabilmente con i cambiamenti socio-culturali contemporanei.

13 febbraio 2025, ore 18.30 – Laura Pigozzi, Il rapporto con la scuola
Come riattivare il dialogo tra le due agenzie strutturanti dei figli – la famiglia e la scuola -, agenzie che gli sono entrambe indispensabili? La scuola ha una funzione importantissima, soprattutto laddove genitore e bambino fanno fatica a separarsi anche
per poco. Scrive Freud che la scuola deve creare nei ragazzi “il piacere di vivere e offrire appoggio e sostegno in un periodo della loro esistenza in cui sono necessitati dalle condizioni del proprio sviluppo ad allentare i loro legami con la casa paterna e la famiglia”. Compito della scuola, prosegue Freud, è “suscitare l’interesse per la vita che si svolge fuori, nel mondo”.

13 marzo 2025, ore 18.30 – Ugo Morelli, Cosa succede nella testa degli adolescenti

Partendo dalle modifiche strutturali e funzionali che si verificano a carico di aree cerebrali corticali e sottocorticali nel cervello dell’adolescente tramite fenomeni come il pruning sinaptico (o potatura sinaptica) e la mielinizzazione, che migliorano l’efficienza di elaborazione delle informazioni e la velocità di comunicazione dei neuroni e sono strettamente correlati alla neuroplasticità, l’incontro analizzerà i principali processi neurofisiologici in età adolescenziale, da quelli vitaminergici che generano maggior “noia” portando l’adolescente a cercare esperienze nuove, stimolanti, eccitanti, e spesso rischiose, alla gratificazione connessa a situazioni pericolose o proibite, e infine all’aspettativa di ricompensa immediata.

10 aprile 2025, ore 18.30 – Laura Pigozzi, Come stanno gli adolescenti?
I genitori contemporanei hanno cercato di dare tutto ai figli e ora si trovano con adolescenti che hanno i peggiori risultati in termini di disagio mentale: se ne stima quasi il 50 per cento in più, rispetto a qualsiasi altra generazione di cui abbiamo dati a disposizione.
Impauriti dal mostro dell’incuria, secondo cui tutte le sofferenze dei figli deriverebbero dall’assenza di attenzioni, dall’abbandono e da uno scarso attaccamento, i genitori e glioperatori non si sono ancora sufficientemente accorti che l’eccesso di attaccamento, di zelo e di presenza invasiva sta creando patologie gravissime e nuove, come il ritiro sociale, gli abusi alimentari, le pratiche lesive come i tagli, dipendenze da internet, sesso, alcol, gioco d’azzardo e l’uso di sostanze. Cosa fare per cambiare la rotta?

8 maggio 2025, ore 18.30 – Anna Barracco, Quando la famiglia incontra il tribunale
I casi di separazione tra coniugi superano ormai i numeri dei matrimoni; in un caso su quattro, questi finiscono in tribunale, generalmente in modo conflittuale laddove coinvolgono coppie con figli o beni materiali.
Quando ci si separa, tutti gli aspetti di condivisione, di concertazione, di contrattazione – tutto ciò che riguarda la capacità di co-costruire – vengono meno. Tutto deve essere modificato, ricontrattato, ripensato, e si resta impigliati in un sentimento di odio, di rabbia, di profonda tensione, che è tuttavia un sentimento, e una dinamica, estremamente stabile. Un legame che diventa indistruttibile. Come si possono affrontare questi legami impossibili, fatti di odio, di figli contesi, di processi infiniti? Come riuscire a restituire a queste famiglie dilaniate e sofferenti un diverso sguardo sul loro conflitto?

Per info e iscrizioni: https://www.fondazionehapax.org/genitori-a-scuola/