Epidurale
La tecnica di partoanelgesia più diffusa: ma come funziona?

DEFINIZIONE:

L’epidurale è una particolare tecnica di anestesia locale, usata comunemente in corso di travaglio per ridurre il dolore provato dalla futura mamma. Viene praticata dal medico anestesista.
Nella parte inferiore della schiena, precisamente nello spazio epidurale (zona compresa tra la superficie esterna della dura madre del midollo spinale) viene inserito un catetere sottile, attraverso cui vengono somministrati una miscela di farmaci (anestetici locali ed oppioidi) che agiscono bloccando lo stimolo doloroso proveniente dall’utero.
L’epidurale non comporta l’addormentamento della paziente, che mantiene anche la completa sensibilità degli arti inferiori e resta quindi libera di assumere qualsiasi posizione a lei gradita e anche di poter deambulare durante il travaglio. Già dopo 5 minuti dalla somministrazione dei farmaci il dolore comincia a diminuire, ma è in circa 15-20 minuti che l’effetto analgesico raggiunge la sua completa efficacia.
In Italia, nonostante l’epidurale sia stata inserita nei LEA (i Livelli Essenziali di Assistenza) dal 2020, non tutte le strutture la garantiscono come forma di partoanalgesia. È bene quindi informarsi prima nel proprio ospedale di riferimento.

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