Cos’è il papilloma virus?

L’HPV (papillomavirus umano) è un virus che provoca un’infezione molto frequente, che la maggior parte delle persone prende almeno una volta nella vita.
L’infezione si acquisisce per via sessuale, anche se non necessariamente in seguito a un rapporto sessuale completo. Infatti, l’infezione da HPV viene facilmente trasmessa tra uomini e donne e fra partner dello stesso sesso, anche in assenza di penetrazione.
Tutte le persone sessualmente attive sono esposte al rischio di contrarre l’HPV.

I virus responsabili delle infezioni genitali si distinguono in: virus a basso rischio e virus ad alto rischio oncogeno.
I virus a basso rischio (ceppi 6 e 11) sono responsabili dei condilomi floridi e delle verruche, che possono localizzarsi a livello della cute dei genitali esterni e delle mucose della vagina.
I virus ad alto rischio oncogeno, invece, sono la causa del carcinoma della cervice uterina e di una parte dei tumori di ano, vagina, vulva, pene, oro-faringe, di cui i più comuni sono il 16 e il 18.

Nelle donne, generalmente, i picchi di infezione si registrano subito dopo l’inizio dell’attività sessuale e in menopausa; tuttavia il rischio di contrarre un’infezione non si annulla mai del tutto. Nei maschi, invece, la possibilità di contrarre l’HPV rimane costante a ogni età.
L’infezione da HPV colpisce 8 persone su 10 anche se, nella maggior parte dei casi, viene eliminata dal nostro sistema immunitario senza alcuna conseguenza per la salute.

Gli esami di prevenzione: pap test e HPV test

L’esame di riferimento per le donne di età compresa tra i 30 e i 65 anni è diventato l’HPV DNA test, da ripetersi ogni 5 anni, mentre per le donne tra i 25 e i 29 anni rimane il Pap-test da effettuarsi ogni 3 anni. È stato dimostrato che il tumore del collo dell’utero nel 99 % dei casi ha come agente causale l’infezione da Papillomavirus.
Il processo tumorale è in genere lento: sono necessari circa 10-15 anni prima che l’infezione da HPV, una volta instauratasi, porti allo sviluppo del cancro.

Nelle donne che si sottopongono regolarmente ai controlli, si ha quindi il tempo necessario per rilevare l’infezione e diagnosticare eventuali lesioni che, se non trattate, potrebbero evolvere verso un tumore.
D’altro canto, un test positivo all’HPV non significa necessariamente che la donna svilupperà un tumore del collo dell’utero, ma consente al curante di individuare quali sono le donne a rischio, che devono essere controllate più attentamente. L’esecuzione del test HPV non è dolorosa, anche se alcune donne possono trovare fastidiose le modalità del prelievo (simile al pap test).

Il vaccino

L’unico metodo per prevenire l’infezione da HPV è la vaccinazione. In tutte le Regioni italiane dal 2008 è attiva la campagna di vaccinazione gratuita per le ragazze nel 12° anno di vita (cioè che hanno già compiuto 11 anni) e dal 2017 la vaccinazione anti-HPV è raccomandata e gratuita anche nei maschi dal dodicesimo anno di vita.
Ad oggi sono disponibili ben tre vaccini contro l’HPV: il Gardasil®, Cervarix® e Gardasil 9®.

Quest’ultimo si è dimostrato molto efficace (quasi il 100%), nelle donne non ancora infettate, nel prevenire le lesioni provocate da HPV sia ad alto che a basso rischio. Si sconsiglia la vaccinazione alle donne in gravidanza ma, se una donna scopre di aver ricevuto il vaccino quando era già incinta, non esistono indicazioni per un’interruzione di gravidanza. Si raccomanda, però, di aspettare la fine della gravidanza prima di completare il ciclo vaccinale.